Il post sotto l’albero

24 December 2009

Vorrei tanto scrive un bel post di Natale lieve e malinconico come la neve che qui non cade ma resto bloccata nel letto da un raffreddore devastante e una febbretta strisciante. Col naso colante è difficile anche lasciarsi andare alla dolce malinconia.

Rileggetevi gli archivi che sono più belli

Caro Babbo Natale 2006

Il Fantasma del Natali passati- 2006

X-Mas 2007


Ieri sono andata a Napoli per l’ultimo giro dei regali di Natale e ho formalmente espresso tale pensiero. La rappresentazione di Babbo Natale assume nella città di Napoli un’aurea di tristezza e squallore.

L’esposizione dei Babbo Natale tra i pastori del presepe e le bancarelle del pesce dovrebbe essere vietata. Così come dovrebbe essere vietato ai rom di vestirsi da babbo natale col costumi di panno rosso sporchi. E soprattutto vietare di vestire i loro bambini da Babbo Natale col la barba riccioluta e l’organetto in mano.
Detto ciò, ieri saranno stati venti gradi in mezzo Napoli, quei giorni che devi toglierti il giubbotto e appallottolarlo in una busta. Ho comprato 8 pacchetti di fazzoletti e li ho finiti tutti e otto e il mio albero di Natale non è mai stato così carico.

Dicono che Ungeretti scrisse “non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade” dopo essere stato alla Fnac al Vomero l’antivigilia.
Stamattina ho 37 e mezzo di febbre ma nessuno mi distoglierà dal mio pomeriggio di spritz fuori al bar in mezzo cava. Arrivare al cenone di famiglia sufficientemente lucidi potrebbe essere devastante.
Potrebbe essere devastante scoprire con perfetta lucidità che dopo venti anni e più io e le mie cugine siamo sempre così, bionde e figlie con una bottiglia di coca-cola in mezzo al tavolo.
Intanto fuori tira lo scirocco e secondo i-google stanno 17 gradi. Roba da pasquetta.
Mi potrò mettere il cappottino rosso o ci sarebbe meglio il giubbino di jeans?
Chissà a cosa pensa il capitone che nuota nella vasca da bagno. Ora mi alzo. Buona e lunga vigilia a tutti…

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