Le strane abitudini dei nostri vicini di casa

24 January 2012

Era sul finire del 2007 e io me ne risalivo in treno da Catania a Napoli bella chiatta chiatta di arancini e briosche ca’ granita. Avevo un blog da 4 anni ma non ero su FB e non lavoravo ancora sul web e per il web. Era un autunno caldo e luminoso come solo certi autunni del sud Italia sanno essere. Io un po’ guardavo il mare della Calabria che fuggiva luccicando dal finestrino e un po’ mi immergevo nella lettura di Di Più.

Affianco a me una signora e una ragazza. La ragazza con una borsa frigorifero poggiata sulle ginocchia. Parlottavano tra di loro e la ragazza aveva la voce emozionata. Presto capii che il gossip migliore ce l’avevo di fronte a me e lasciai perdere le storie di tronisti e corteggiatori.

La ragazza aveva dei colpi di sole troppo chiari su una base troppo scura e veniva da un paesino alle pendici dell’Etna. Mi introducono della conservazione… “Di dove sei, dov’è che vai…”

-Vado ad incontrare per la prima volta il mio fidanzato

-Come? Sei fidanzata con uno che non hai mai visto?

-No, ci siamo visti, però solo via web-cam

-Ma tua padre è pakistano e integralista e ti ha predestinato al matrimonio con tuo cugino quando avevi 3 anni?

-No, no, quello è stato che io mi ero lasciata con un ragazzo e allora mi sono chiusa in casa perché il mio paese è piccolo e non volevo uscire e ho cominciato a  chattare. Ho conosciuto questo ragazzo, ci siamo conosciuti e ci siamo fidanzati.

-Ah. Ma proprio fidanzati?

-Sì, le nostre famiglie si sono anche conosciute con la web-cam. Ora sto portando ai miei suoceri i cannoli con la ricotta.

-E quindi ora conoscerai anche loro?

-Sì

-Stai tutto il weekend?

-No, il realtà io ho un biglietto di solo andata. Vado a stare a casa della sua famiglia. in provincia di Avellino, e vediamo come va. Vorrei rimanere là.

Ah. Lei scese a Salerno, come il ragazzo che era con me e che avevo banalmente conosciuto a una festa. Lui poi mi raccontò che il fidanzato l’aveva presa in braccio dalla predellina del treno e si era esibito in un caschè con bacio da film e poi se l’era portata via.

Io ogni tanto ci penso a questa storia e sono convinta che siano ancora insieme (mentre io e il ragazzo che avevo conosciuto a una festa ci siamo banalmente lasciati).

La mia riflessione di un mattino di 4 anni dopo su questa storia

Nei momenti di maggiore instabilità emotiva, tipo il sabato sera alle nove, mi metto a cercare su Google cose tipo “dove incontrare uomini ricchi” – “ho 31 anni e sono single”- e allora mi imbatto sempre in storie del forum di Al Femminile dove nel 80% dei casi si parla di uomini “conosciuti via internet”.

Ora. Io già nel 2002 stavo a studiare Castells e “Galassia Internet” che ci ci parlava di esperimenti di etnografia digitale che avevano mostrato come internet  aiutasse a rafforzare legami sociali preesistenti,  anziché portare all’alienazione e alla costruzione di “identità virtuali” (come invece predicavano i già sempre attivi apocalittici).

E la mia, la nostra esperienza, era quella: usare internet per comunicare con persone con le quali avevamo già rapporti nella nostra vita analogica e conoscerne anche di nuove, ma in quanto persone legate alla nostra sfera di interessi personali e professionali, non alla semplice funzione fàtica di “conoscere persone su internet”.

Persone con le quali si costruisce un dialogo collettivo e che poi, col tempo, ho cominciato a considerare a tutti gli effetti mie amiche. A Natale ho conosciuto di persona Alessandra (aka Camilla_Lo) e, sentendoci chiacchierare, ad un certo punto il ragazzo di lei ha fatto: “Ma davvero non vi siete mai viste prima? A sentirvi parlare mi sembrate due che si conoscono dalle scuole medie”. Ecco.

Però quando mi imbatto su questi forum che vi dicevo prima, mi rendo conto che c’è tutta una sacca di persone che ha un approccio totalmente diverso.

Noi “usciamo” dal web (e spesso, almeno per me, anche a malavoglia) per fare vita sociale. Per noi è l’evasione è essere sconnessi. Per molte persone invece l’evasione è su Internet.

Persone che fanno lavori che con il web hanno poco a che fare e che la sera accendono il computer e si mettono su qualche chat per evadere dalla loro vita quotidiana. Un quantità di persone (credo) numericamente superiore a noi, fuori dai nostri giri, ma che costituisce secondo  me ancora una grossa fetta della popolazione online.

Ecco, ci dobbiamo pensare a questa cosa. La rete è ancora abitata da persone che usano i forum, che usano facebook per conoscere persone nuove, che non sanno cos’è Twitter, che non hanno un feed reader. E spesso ce lo scordiamo.

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