Cinque canzoni d’amore per un San Valentino di struggimenti

14 February 2012

Avete presente quei momenti in cui la mezzanotte è passata da un pezzo e vi trovate sotto il portone di casa a fumare l’ultima sigaretta e parte quella canzone? (e sembra che quella canzone sia lì, scritta e cantata solo per voi).

Prendiamo tipo l’altra sera. Eravamo in tre, io Alessio e Federica (che io Alessio e Federica li avevo conosciuto stesso quella mattina), alle spalle un evento di lavoro e qualche drink. Due di notte e la neve su Roma che lentamente si scioglieva gocciolando dai palazzi. Tre camere di hotel singole ad aspettarci e quella sensazione che il sonno ti sta trascindando, ma non vuoi lasciar andare via la notte. “Ci fumiamo un’ultima sigaretta?” “E dai, glià”.

E eccoci tutti e tre sul marciapiede di fronte all’hotel e dall’iPhone parte Tiziano Ferro che sembra cantare “L’ultima notte al mondo” per noi, la stessa canzone ed ognuno a metterci dentro la sua storia. La dolce promessa di un sorriso tra la neve, il rimpianto di una storia senza coraggio, la malinconia di un amore che resterà sempre coniugato al condizionale.

Spegniamo la sigaretta sotto il tallone e il resto sono tweet da notti in hotel quando sei da solo.

E allora mi è venuto in mente di provare a ricordarmi di tutte le nostre canzoni che poi sono diventate le mie canzoni di quando penso a quella persona. Giusto per struggersi un po’ in questo altro inutile San Valentino.

1995 – Alessandro Errico – Rose e Fiori.

Il mio primo (e forse più grande) amore mi aveva lasciato dopo due settimane perché un altro mi aveva stampato un bacio sulle labbra. Grandi drammi. E lui che mi lascia un biglietto nella tasca del giubbotto con su scritto “Io ti avrei dato il mondo”. Io quel biglietto da qualche parte, in una scatola azzurra, ce l’ho ancora conservato. E il mondo è ancora qui.

2003 – Il cielo in una stanza – Franco Battiato version

C’è una mansarda rosa, c’è un amore dal sapor nuovo. Nelle sere di maggio ci stringevamo in un lettino singolo, dalla finestra saliva l’odore del pane e della primavera. Dalla radiolina di studenti parte questa canzone e il soffitto da rosa diventa viola e le campane della chiesa sono armoniche che suonano solo per noi.

2006 – Verranno a chiederti del nostro amore- Fabrizio De Andrè

“Non son riuscito a cambiarti, non mi hai cambiato lo sai”.  E meno male, aggiungerei col senno di poi. Io intanto però continuo a fare l’amore non per amore ma per avercelo garantito e “scegliere anzichè farmi scegliere” rimane sempre il buon proposito di inizio anno.

2007 – Un chimico – Morgan versione

“Ma guardate l’idrogeno tacere nel mare, guardate l’ossigeno al suo fianco dormire, soltanto una legge che io riesco a capire, ha potuto sposarli senza farli scoppiare”. Come ci ho creduto in certe sere d’estate, quando lui imbracciava la chitarra e me la cantava tra le cicale e il rumore del mare che arrivava da lontano. Quanto ci vorrei credere ancora e dormire al suo fianco. Ma purtroppo, si sa, se non maneggiati con destrezza l’ossigeno e l’idrogeno scoppiano.. “E cosa c’è di diverso nel vostro morire?”

2011 – Ovunque proteggi – Vinicio Caposella

Questa è la più dolorosa. E ogni volta che parte a tradimento dallo shuffle mode è una stretta al cuore e non posso fare a meno di pensare “che il meglio è già venuto, e non ho saputo tenerlo dentro me” (che troppo è per poco e non basta ancira ed è una volta sola). L’incanto non tornerà e nessun nome è stato scritto nel cerchio di un anello. E ben poca grazia mi resta ancora da proteggere.  E non ti vedró mai nella “strada gonfia di polvere e vento del viale del ritorno”.

2011 – L’ultima notte al mondo di Tiziano Ferro

Per tutto gli amori che li vorresti, che sono nell’aria, ma che non arriveranno mai. Come la neve su quest’isola troppo azzurra.

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