[Back to basic] – Le informazioni prima delle storie

2 April 2014

Come raccontato post-anzi la settimana scorsa sono andata a Ischia e dibattere di turismo. Anzi no, di residenza temporanea, come si porta dire ora.

Il pomeriggio prima di partire mi cerco su Internet l’orario degli aliscafi. Sono una abituata a navigare. Sul mare e sul web. So che gli orari cambiano spesso. Non mi fido del “portale su Ischia” con la grafica degli anni ’90. Non c’è la data dell’ultimo aggiornamento, chi sa se sono orari attuali. Forse è meglio andare sul sito dell’azienda autonoma. “Maledetta musichetta, spegniti!” Trovo la prosaica voce “Come arrivare” all’interno della poetica voce di menù “il tuo tappeto voltante”. Ma niente, solo link ai siti delle compagni di navigazione.

Mando un’email al mio contatto ischitano e mi elenca i siti delle compagnie di navigazione che operano su Ischia. Mi apro i 4 siti, mi riporto su un foglietto di carta gli orari che mi interessano e mi segno accanto da dove parte la nave. Sono abituata a navigare, conosco la differenza tra Calata di Massa e Molo Beverello e come spostarsi tra i due. Ma per uno che arriva per la prima volta forse sarebbe utile una mappa del porto: eccola.

Comunque alla fine ci arrivo a Ischia e la gentilezza di chi mi accoglie mi fa dimenticare tutto.

Il giorno dopo durante il convegno si parlerà di storytelling, dell’importanza di raccontare il territorio, di partire dal basso. Si fanno vedere i video delle campagne virali a costo zero che commuovono il web con le mucche del Trentino, i vecchietti della Svizzera, i bambini che si tuffano felici nel Mediterraneo.

Io non posso fare a meno di pensare:

Io sono convinta che il dovere primo di un sito (o di un app) per il turismo  sia offrire informazioni. La base è sempre quella delle 5 W del giornalismo anglosassone.

WHERE

Come si arriva in un posto? Che mezzi devo prendere? Quando costano i biglietti? Quali sono gli orari? Devo prenotare prima? C’è il parcheggio? Qual è l’indirizzo esatto da mettere sul navigatore?

WHEN

Quando siete aperti? Orari, giorni, chiusure. Qual è il periodo migliore per venire? Ci sono eventi? Check-in. checck-out. Fino a che ora c’è la colazione?

WHAT

Cosa offri? Che servizi dai? Se sei un hotel voglio sapere cosa trovo in camera, quali sono i servizi complementari, se sono gratuiti o si pagano a parte. C’è il wifi?

WHY

Perché devo venire in questo posto? Perché devo scegliere te tra le millemila possibilità che mi offre il mondo? Qual è il tuo punto di forza rispetto alla concorrenza?

WHO

Chi sono i miei clienti? Bisogna scegliere: non ci si può definire un hotel adatto a coppie, famiglie, gruppi di amici e persone in viaggio di lavoro. Non si può andar bene per tutti, bisogna scegliere chi è il proprio cliente tipo e parlare a lui. Direttamente a lui.

[E non sempre l’autenticità e il legame col territorio sono la soluzione migliore: se sono in viaggio di lavoro alla fine della giornata voglio un anonimo hotel business con aria condizionata e tv a 46 pollici.  Non ho voglia di star lì a farmi raccontare storie della signora del B&B che coltiva marmellate biologiche nell’orto di famiglia recuperando semi di antiche culture risalenti alla colonizzazione dei Normanni]

Ecco, sarò cinica, sarò prosaica, ma io credo che solo dopo (o anche parallelamente) aver dato risposta a queste domande si possano cominciare a raccontare storie e tutto il resto appresso.

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