14 giorni di felicità

14 August 2014

Quanti giorni siete stati felici nella vostra vita? Non intendo dire quanti attimi felici avete vissuto nella vostra vita, intendo quanti giorni siete stati felici dal momento in cui vi siete svegliati al momento in cui siete andati a dormire?

Ce lo chiede Daria Bignardi nella sua rubrica su Vanity Fair che a sua volta ruba l’idea del giochino d’agosto dal New York Times. Nell’articolo si parte dalla solita ricerca americana secondo cui non sono i soldi a fare la felicità, ma l’amore, le relazioni e queste cose qua. E racconta di Abd al Raham III, emiro di Cordova del 10 secolo, che dopo aver regnato per 50 anni tra oro, potere, ricchezze e piaceri, lasciò scritto che i giorni di felicità nella sua vita erano stati 14. Solo 14.

Sono sicura che ora anche voi stareste pensando di essere stati ben più felici di 14 giorni. L’ho pensato subito anche io, che mi ritengo titolare di una vita felice. Eppure provate a a mettere in fila 10 giorni di pura felicità. Non sarà facile. Forse perché la memoria è selettiva e salva le ore per cancellare i giorni? O forse perché ricordiamo più i dolori che la felicità? Non lo so, io comunque mi sono seduta in riva al mare e ho provato a mettere in fila i 10 giorni di felicità di cui ho memoria nella mia vita.

Ho trovato ricordi, frammenti, attimi. E solo 5 giorni di pura felicità

14 ottobre 1995 – Ho 15 anni e per la prima volta ho un ragazzo. Ci diamo baci a sfioro sulle labbra e lui mi accompagna a casa alle 9. Quel giorno di ottobre è un sabato, al liceo classico di Meta il sabato si facevano 4 ore, e poi forse eravamo anche in autogestione, si sa, ottobre è mese di scioperi. Lui mi viene a prendere a scuola e torniamo mano nella mano a casa, camminando insieme per 4 chilometri.

29 aprile 2012 – E’ primavera e sono sbocciati i ciliegi di Kungsgarden, lassù al nord. E’ un sabato mattina e ci sono delle orchestrine che suonano in giro per il parco. Gli svedesi festeggiano l’arrivo della primavera. Io ero arrivata a Stoccolma la sera prima e tutto era perfetto e favoloso come in quei film su Italia Uno la domenica pomeriggio.

10 Agosto 2007 Ho un lavoro bruttissimo e precario, so che forse non mi rinnoveranno il contratto. Non ho le ferie pagate, ma ho 27 anni, un ragazzo che mi adora e che ha una casetta al mare in Cilento, a due passi dalla spiaggia. Gente che va, gente che viene da quella casa. Mi vengono a trovare due miei amici, prendiamo la barchetta e andiamo al largo di Punta Licosa a fare il bagno nell’acqua trasparente. La sera stenderemo le asciugamani sulla sabbia per veder cadere le stelle cadenti più grosse che ricordi. Si sentiva pure un lieve sfrigolio in cielo mentre cadono. Se qualcuno mi dice “dimmi un periodo felice della tua vita” io penso a quell’estate.

27 dicembre 2013 Ci stiamo io e lui che abbiamo preso la macchina e da Sorrento ce ne siamo andati su in Piemonte, in giro per le Langhe. E’ una perfetta giornata di sole di dicembre, beviamo Barolo alle 11 di mattina, ci riempiamo le scarpe di fango passeggiando per le vigne, facciamo fuori mezzo carrello di bollito misto.

7 ottobre 2013 Sono a Ferrara per il Festival dell’Internazionale, mangio cappelletti a pranzo e cena e mi innamoro di una Ferrara dalla struggente bellezza umida. Dopo molti mesi per la prima volta mi sento felice. Pronta a godermi di nuovo la vita. Ad un certo punto mi arriva un DM su Twitter che mi chiede “E se ci vedessimo per un caffè?”. Sarà l’inizio di tutto.

Solo 5 giorni. Son pochi lo so. E sono anche convinta che sono i pù felici in base al mio sguardo di adesso, non al mio sguardo di un anno fa o tra un anno.  Eppure sono convinta di aver avuto fin ora una vita felice e piena. Certo, mi mancano (ancora?) quelli che vengono considerati da tutti “Il giorno più bello della mia vita”. Il matrimonio, la nascita di un figlio. Ma io, come ho sempre detto, provo una sorta di repulsione per questa frase. Non voglio essere felice in un giorno che tutti definiscono come il più felice della vita. Non voglio vivere un giorno e definirlo “il giorno più bello della vita”. Come se gli altri che verranno saranno sempre un gradino sotto. I giorni più felici della nostra vita sono quelli che ancora dobbiamo vivere.

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