Ristrutturo e ci guadagno (?)

7 May 2015

Ho passato intere serate solitarie d’inverno a guardare programmi del tipo “Ristrutturo e ci guadagno”, “Vendo Casa Disperatamente”, “Extreme Make Over Home Edition”. Real Time e Travel&Living sono i canali dove il tuo telecomando si sposta automaticamente. So tutto di resine da pavimento, soffitto effetto scatola, industrial mood. Ma tutto ciò non mi ha minimamente preparato a cosa volesse dire veramente “Ristrutturare casa”.

Tipo

Immaginazione

Stare seduta nell’elegante e stiloso studio di un’architetto indossatore di pashimene  che ti illustra a video rendering dove c’è un tuo oleogramma magro e flessuoso che si muove a suo agio in una casa dalle finestra aperte sui boschi e i laghi del Canada centrale.

Realtà

Stare seduta nel tuo ufficio ad imparare a usare Sweet Home 3D Edition comprato a 13.99 euro sull’Apple Store e cercare di capire come incastrare divano, tavolo da cucina, cucina, frigorifero, forno, microonde, lavello, libreria in 18 metri quadri. Cercando di evitare che lo schizzo di salsa possa finire direttamente dalla cucina ai costossimi cuscini comprati su Etsy da una tipa americana (spese doganali escluse).

Immaginazione

Tu e lui che passeggiate abbracciati tra i corridoi di Maison du Monde indicando con la mano i più begli arredi shabby chic. Tu e lui che seduti la sera sul divano con un bicchiere di vino in mano sfogliate i cataloghi mettendo un cuoricino vicino a quello che vi piace. Lui che ha un opinione sulle diverse venature del legno per gli infissi.

Realtà

Tu che cerchi di catturare la sua attenzione nei 25 minuti in cui vi incrociate solitamente a casa mettendogli un catalogo sotto il naso e indicando col dito “Quale ti piace: la A o la B?”. Lui che non alza lo sguardo dal computer e fa “Boh, fai tu, quella che costa di meno”. Tu che gli mandi le fotine dei lavelli d’appoggio su Whataspp. Lui che visualizza e non risponde.

Immaginazione

Tu e lui con indosso salopette di jeans che dipingete i muri della casa buttandovi la pittura addosso per scherzare e poi mangiate la pizza sui cartoni del trasloco.

Realtà

Tu che alle 7.30 del mattino urli per telefono le istruzioni al capomasto dopo aver imparato il significato del termine “piattabanda”. Tu che hai imparato a calcolare mentalmente il 22% di Iva manco fosse il 70% in meno dei saldi di H&M.

Immaginazione

Tu che col iPad in mano sfogli le board di Pinterest di BagniDalMondo e pinni tutte le foto con gli azuejlos. Tu che hai un budget impostato su un foglio Excel

Realtà

Tu che stai nel negozio di ceramiche con davanti un catalogo di 650 pagine con infinite combinazioni possibili di mattonelle e cerchi di calcolare mentalmente quanto venga a fare 160 euro a metro quadro. E qualcosa nella tua testa ti dice: “Non te lo puoi permettere”. Hai già sforato ogni tipo di budget e hai debiti a Taeg 10.5% per i prossimi 84 mesi.

Scegliere ogni giorno tra miglia di opzioni per oggetti di cui non avevi mai considerato l’esistenza e la necessità di acquisto e scelta. Le piastrine per gli interruttori della luce, le maniglie, gli infissi. Il GABINETTO. Cioè il gabinetto è uno di quelle infinite cose che esistevano nella casa dei tuoi genitori, nelle case dove hai transitato, nelle case che hai affitto. Che sta lì e lo trovi già lì e non pensi mai che un giorno ti dovrai mettere in macchina per andare in uno show room in mezzo alle campagne a comprarne uno scegliendolo un po’ a casa tra infinite file di gabinetti che fanno effetto croci del cimitero di Norimberga.

Oramai il retargeting di Facebook non mi mostra più le pappe mellin e gli hotel di Booking. Tutte è stato sorpassato dalla promozione di Veneta Cucine che offre il piano in quarzo allo stesso prezzo del laminato. Dagli articoli di Cose di Casa con 10 suggerimenti su come arredare un piccolo appartamento. E giù foto di loft bianchi e luminosi con le fineestre affacciate su Central Park abitati da gente che non lascia la tazza sporca sul lavello e non invade i tavoli di carte e computer.

E’ il problema della mia generazione, aver ricevuto in eredità la metà dei metri quadri che spettavano ai nostri genitori. Non conosco mie coetanee che abitano in più di 75 metri quadri. La seconda stanza da letto con grandezza a norma di legge è roba da gente che ha avuto la casa in eredità dai genitori.  La cucina separata dal soggiorno è una di quelle utopie come la piscina in giardino degli anni ’80.

Eppure non possiamo rinunciare a niente: la tv 50 pollici con l’hard disk collegato per vedere 6 puntate di seguito di Breaking Bad, Sky e la parabola per vedere Ristrutturo e ci guadagno, il divano 3 posti con penisola per stare comodo quando ti vedi 6 puntate di seguito di Breaking Bad, il frigorifero col congelatore a 4 cassetti perché mica puoi andare a fare la spesa tutti i giorni, il microonde perché a scaldare il latte sul fuoco la mattina ci metti troppo tempo, la caldaia per avere sempre acqua calda e non trovarti a sciacquare il balsamo con l’acqua gelata, l’armadio 4 stagioni, il tavolino gigante davanti al divano perché se no come giochi a Trivial Pursuit nelle sere d’inverno, la stanzetta in più perché pure se ti chiamano Erode forse un figlio prima o poi lo farai, e intanto serve da studio per quando si lavora da casa, la libreria per 500 libri, minimo.

E poi dopo ci compriamo i libri delle giapponesi su come liberarsi dal superfluo e  farci dire che si può vivere con 20 libri. Al massimo.

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