Prospettiva Nevskji

23 January 2004

Oggi sono salita sulla cattedrale, che è una chiesa altissima,imponente e tutta bianca, che vedi salire un casino di scale innevate per arrivarci. Da lì si vede tutto il centro di Helsinki e la piazza sottostante, enorme anche essa. Era l’ ora del tramonto, con la luce di helsinki così bianca, azzurra e trasparente, faceva freddissimo, eravamo a -18 e io mi sono sentita come in quella canzone di Battiato che dice “un vento a trenta gradi sottozero, incrostato sulle piazze vuote e sopra i campanili, a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve…” L’ esatta sensazione che cercavo quando ho deciso di venire a Helsinki. Ed era bellissimo sentirsi così piccola in quel freddo e in quella maestosità… E nel contempo che mi carico di questo gelo, di queste atmosfera un pò russe che ci sono qua, sale la mancanza della dolcezza della primavera a Sorrento, con il suo profumo di gelsomini e il sole che brilla sul mare e tu giri col motorino e ti senti felice…quando tornerò la primavera sarà appena iniziata e sarà bellissimo stendersi ancora nei prati a Fisciano e poter andare a giocare a calcetto la sera verso le 7 nel campetto a Penta e poi mangiarsi la pizza sotto il pergolato profumato a Lancusi. E ci saranno le fragole.. Son cose che ora vedo con un altro profumo…Ma intanto ora sto felice di essere qua, in questo posto così diverso, a farmi la sauna per poi buttarmi nella neve sul terrazzo con le mutandine e il reggiseno come una vera finnish girl. Ho capito che io non sono una nomade, che le mie radici sono più forti di quanto credessi, ma sto amando questa terra così lontana e mi inebrio del suo gelo…

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