La piccola principessa

2 July 2004

Il punto è: se io racconto la mia vita a un estraneo non è niente di malvagio, anzi ha pure un tocco glam-fashion.Ti stai laureando in scienze della comunicazione, facoltà trandy per eccellenza, con una tesi sui blog, argomento trendy per eccellenza. Hai un lavoretto che mi aspetta alla Just Web come web editor, lavoro trendy per eccellenza e il meno peggio del lavoro ( stai là, davanti al computer, scrivi testi per i siti, caffè, sigaretta, orari civili…). Sei nelle grazie di un po’ di prof all’ università e qualche bel lavorettoall’ univ magari ci esce pure ( che poi è ancora megli odi stare alla Just Web), ti diletti come giornalista locale e addetta stampa di qualche manifestazione ( che un pò stressante lo è, ma alla fine, diciamola, tutta sta fatica non è, è solo un lavoro di pubbliche relazioni e dato che la natura ti ha donato un faccino simpatico e un bel sorriso e hai pur sempre 23 anni e sei una ragazza non obesa tanto difficile non è). Abiti a Sorrento e quindi te ne puoi tranquillamente andare a mare quando vuoi, hai una media universitaria da paura senza esserti uccisa gli anni migliori a studiare, hai un ragazzo che ti adora e ti vizia come poche, hai un pò di amichetti anche loro pronti e premurosi verso di te, i jeans miss sixty ultimo modello supertrendy e lo zaino eastpack con le spilette. Una macchinetta azzurra con l’ aria condizionata e il lettore cd e un motorino che ha fatto la storia dipinto da te con le bombolette. Il condizionatore in camera e l’ adsl.Il lettore mp3 e per il tuo compleanno fra due giorni il cell che fa le foto. Puoi raccontare di essere stata un inverno in Finlandia. Il tuo ragazzo sa cucinare. Hai anche il portatile con gli adesivi di Hello Kitty sopra. Sei l’ icona della ragazza felice e avviata sulla strada della realizzazione, con la vita che le sorride. Solo che te ne devi convincere. Solo che attraversare questa linea d’ ombra e maledettamente difficile. E scommetto che era lo stesso anche se ero una rampolla Einaudi col posto assicurato nella casa editrice e il soldo facile. Perchè purtroppo tocca a tutti. Si tratta solo di non abbandonarsi al distruttivismo e al disfattismo. E non pensare di non potercela fare. E rassegnarsi a non poter fare una vita da principessa tutti i giorni. Quindi ora Camilla, da brava, mettiti i tuoi bei jeans griffati, le spilette e la maglietta indie-rock e vai in ufficio.

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