First Day

25 July 2004

Passata la prima serata con Vincent con nuovo entusiasmo mi accingo a passare la seconda. Con ancora più intenso entusiamo perchè devo prima passare dal mio elettrauto di sfiducia a farmi caricare la batteria della macchina che ieri l’ ho trovata scarica perchè non so mio fratello cosa abbia lasciato accesso. A parte che la batteria della mia macchina si scarica anche se ti accendi una sigaretta con l’ accendisigari solitamente risolvo il problema trovando qualche forzuto e ardimentoso giovanotto che me la riavvii, solo che ora sta parcheggiata tra due auto e quindi non mi pare molto il caso di adottare il solito vecchio sistema bottarella. Allora mia tocca andare dal mio elettrauto di sfiducia che mi odia perchè mi guarda e dice ” eccola qua a questa scema, che ha fatto mò?” e mi fa aspettare tre ore per un servizietto di cinque minuti. Grrr…Tornando a Vincent il problema non è lui. è la fatica di star sempre lì a parlare in inglese. E io ho un rapporto molto conflituale con l’inglese. Ho impiegato minimo il quadruplo del tempo e della fatica che impiegano le persone normali per imparare quelle quattro stroppole che so, usando metodi coercitivi tipo appunto i tre mesi a Helsinki. Solo che io non demordo, comincio a parlare, mi imbarco in racconti intrigatissimi, poi mi incarto,non mi vengono le parole, mi imbroglio sui tempi, mi giro verso Raf e faccio: “spiegaglielo tu” e lascio lui a terminare il racconto. E lui mi odia.

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