La vera et incredibile storia della gallina di zio nicola

20 September 2004

Un giorno alla mamma dello zio Nicola ( che non un mio zio, ma un mio amico che si chiama zio Nicola) regalarono due belle gallinelle.La mamma dello zio fu tanto felice per tutto il buon brodo di gallina che ne sarebbe uscito. Afferrate le due sventurate e tra uno sbatacchiare di ali le portò sul balcone della loro appartamento a Sacafati ( provincia di Salerno) per compiere il gallinaceo sacrificio. Afferrata che fu la prima gallina con una mano le teneva unite le ali, con un piede le puntellava il corpo e con l’ altro il sacro coltello. A casa di zio Nicola però mannaia non ne girano, e neanche Miracle Blade e così il collo della gallinella si taglia col coltello del pane. Zac Zac, taglia e sega e il collo va via. E così senza più la testa la gallinella fa la sua ultima razzolatta sul balcone su Scafati. La seconda gallinella, assistita che fu tutta la scena, in un rapido sbatacchiare di ali saltà giù dal balcone e comincia a correre per le strade di Scafati. La mamma di zio Nicola si affaccia al balcone e comincia a urlare. “è fuiuta ‘a iallina! acchiappate ‘a iallina!” E così tutta Scafati si precipata a rincorrere la gallinella fuggitiva. Ma la gallina è già lontana. Ormai corre verso la sua libertà nelle campagne di pomodori intorno a Scafati. Si dice che ormai si sia introdotto come capo reparto in una fabbrica di pummarole ad Angri e lì stia facendo carriera.

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