E all’improvviso arrivò

8 November 2004

Arrivò così, all’ improvviso, quando tutti sembravano ormai aver dimenticato cosa significasse avere freddo Arrivò l’ inverno, e ora la mattina è un po’ più dura alzarsi da sotto il piumone ( alzarsi da sotto il piumone per andare al lavoro quando fuori piove, questa è la vera espiazione del peccato originale).  E con l’ inverno Camilla subisce la trasformazione definitiva in ghirus domesticus informaticus. Passa i suoi primi pomeriggi arrotolata nel piumoncino piccolo di quando era bambina che ha i bordi ormai sfrangiati , acciambellata sul cuscino rosso a forma di cuore, raggiungendo livelli di compressione che manco le bambine cinese che si chiudono nei cubi. Quando sente l’ odore del caffè delle 4 sbadigliando si alza per prendere posto davanti al computer con addosso la felpa Yale University, felpa ufficiale di studio dal 1999 ( non ho mai preparato nessun esame invernale senza di lei e da ora non apro la cartella tesi se non ce l’ho adddosso), residuo delle scuole medie di mio fratello. (ora mio fratello indossa solo magliette di gruppi death-metal comprate per corrispondenza su un giornale che si chiama negative dove vendono teschi portapenne e simpaticissime mazze chiodate insieme all’ immancabile posacenere giamaicano con bob marley che si fuma la canna). In tutto ciò la palestra assume un pallido ricordo, distanze siberali sembrano dividerci.  Ci vorrebbe una palestra sotto casa per convincermi a uscire. La palestra sotto casa c’è. Corsi di pilates a 120 euro 10 lezioni.

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