La recensione che mancava

12 December 2004

La famiglia Drink Pop vagava felice per Castellammare quando tra un gelato e una pizzetta la loro trash-supervista viene attiratata da un palazzo arancione con il soffitto blu con tutte le lucine. Una meraviglia. Il cinema nuovo. Istantantaneamente ci viene voglia di andare a cinema e ci buttiamo dentro. Tra cinque minuti comincia un film che ci stanno i templari e nicholas cage. Vada per i templari. Ci sentiamo tutti contenti. E’ la prima volta che andiamo al cinema assieme. Stiamo assieme da un anno e mezzo. E voi direte: “E che fate?” Beh, le solite cose da giovani: facciamo i pupazzetti di plastichina, ricamiamo a punto a croce, facciamo le gare a chi apparecchia la tavola più assurda e cose così. Ogni tanto usciamo anche a bere qualcosa. Ma solo ogni tanto. Beh, in ogni caso al cinema non ci eravamo mai andati assieme.Lui ogni tanto va a vedere i film scemi con i suoi amici e io ogni tanto vado a vedere i film di principesse con le mie amiche. Ed era un bella vergogna non essere mai andati assieme al cinema. E così ogni ci buttatiamo dentro senza neanche vedere che film c’è. Temo che ci saremmo andati anche se c’era il fim di Boldi e de Sica. Le lucette sul soffitto blu ci avevano già drogato. Comunque entriamo, ci slinguazziamo come si deve a un primo appuntamento al cinema e parte il film. Parte che ci sta questi quattro poveri disgraziati al polo nord che non sono neanche fashion come le tipe della wind, ma pure loro stanno a cercare qualcosa. E anche loro stanno tutti a tecnologia. Con quei cosi con i quali i pazzi cercano le collanine d’oro perse sulla spiaggia trovano una nave solo che poi dentro la nave si appiccicano e due scappano coi gatti della neve mentre la nave esplode. Li altri due, i due buoni, se ne vanno a piedi in mezzo al polo nord senza una bussola nè niente al vicino villaggio degli eschimesi a nove miglia. Nella nave Nicholas Cage, che è un templare massone e pure un po’ Santacroce aveva scoperto che c’era la mappa per il tesoro dei templari dietro alla carte d’ indipendenza dell’ America. Allora il rosacroce che non si era mai fottuto neanche un pacchetto di patatine all’ autogrill in gita scolastica si ruba insieme al suo cumpariello nerd che sta nel furgoncino dei Bassotti la carta d’ indipendenza. Solo che la carta se la volevano fottere la stessa sera anche i due cattivi che stavano nella nave.Ma Nicholas Rosacroce è davvero uno molto intelligente, sembra proprio il monaco del Nome della Rosa e risolve tutti gli indovinelli subito e decifra tutti i codici che manco quell’ altro là di A Beautiful Mind, e allora la carta se la piglia lui. Questi, più la bionda che si sono arricettati perchè in ogni film come si deve almeno una storia d’ amore ci deve stare, alla fine arrivano all’ ultimo indizio e trovano il tesoro sotto a una chiesa. Il rosacroce è tanto intelligente da mandare via i cattivi e trovare solo lui la stanza del tesoro che sembra manco gli scavi di Pompei o il negozio di quello che vende le mummie e i padre pii grandezza naturale sulla tangenziale. Ma lui è tanto buono che decide di donare tutto all’ umanità e con il comandante dell’ FBI che è pure lui un cumpariello massone fanno un bel magna magna e lui non viene arrestato, arrestano solo i cattivi e vissero tutti felici e contenti.Ed ecco che ora Drink Pop come un vero blog acculturato che si rispetti, ha la sua recensione cinematograifca. E anche la famiglia Drink Pop ora può atteggiarsi a coppia normale che va al cinema. Peccato che ne nessuno di noi due si ricordi il titolo del film.

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