Per una serata Easy to Listening

9 April 2005

Il Photos è il locale della bella gente a Sorrento: light food e long drink, musica chill-out e atmosfera longue per vivere la notte. Divanetti bianchi, proiezioni alle pareti e luci basse.Io non ci sono mai andata. Tante volte c’è stato qualche esponente di spicco del panorama unground sorrentino mio amico che esponeva o suonava ma io là dentro non ci sono mai riuscita ad entrare. Cioè, noi partivamo per andare là ma poi appena girata la curva di piazza Tasso e visto la varia umanità che stanzionava fuori e le porche parcheggiate sul marciapiedi giravamo e andavamo a finire da Tonino: junk food e bubbazza, cd appezzutato del festivalbar e atmosfera tammara per vivere la notte. Sedie di plastica a cinque centimetri l’una dall’altra in bilico sul ghiaietto, pagliarelle e teli di plastica a fare le pareti.Ma stasera il Photos doveva essere affrontato: c’era la presentazione del cd esay to listinig di Nicola, miglior amico in carica di Jaffa e non potevamo fare che gli dicevamo “no, guarda noi al Photos non ci possiamo entrare”.Allora armati di forza e coraggio ci beviamo due drinketti da Tonino e con scarsa determinazione ci avviamo al Photos resistendo addirittura alla tentazione della serata karaoke al risto-pub covent garden con sull’altro maxischermoi video di Dee-jay television.Parcheggiamo Carlotta, il nostro (ex-mio) honda sky 8 anni di vita, pittato con le bombolette 6 anni fa e ora tutto scagnato e con lo scudo davanti mezzo rotto a cento metri di distanza e con finto passo disinvolto ci avviamo alla tana del nemico.Ed ecco fuori la prima spasa di ricottelle con in mano un gin lemon e nell’altro una marlboro light che fanno finta di divertirsi stando là fuori con la faccia sostenuta.C’è un po’ di calca fuori e io a un certo punto mi ritrovo circondata a fianco di una fasciata in un tubino di pizzo nero con collana e bracciale di perle alta un metro e ottanta, tacco a spillo dieci, capello trucco che manco a Capodanno. Io con adidas rosse disastrate, jeans bracalone che scopa a terra e lascia scopa a terra e lascia scoperti cinque centimetri di mutanda arancione, cravatta rossa con su appuntata la spilla dei beatles e trucco unicamente composto da un po’ di mascara messo 8 ore prima. Ogni donna sa come mi sono sentita in quel momento.Nonostante tutto oltrepasso il buttafuori con sguardo fiero e consapevole che la mia spalletta di Yellow Submarine è nettamente superiore. Entriamo e veniamo sommersi dall’accozzaglia di profumi. Entriamo e veniamo sommersi dal disagio interiore. Entriamo, decidiamo che non vogliamo spendere dieci euro per un drink che ci andrà pure storto magari bevuto facendo finta di parlare con un tuo vecchio amico di adolescenza senza sapere che dire dopo“ Come va? Tutto a posto? Ho saputo che ti sei laureto, complimenti” Entriamo salutiamo usciamo. Il tutto sarà durato un minuto. Tremendo. Non voglio mai fare la pr. Non voglio mai fare vita mondana. Voglio passare la mia vita sul divano a mangiare la pizza e vedere film horror in dvd. Al massimo possiamo andare al Covent Garden.

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