Trattatello sull’estate sorrentina

30 July 2005

Ci risiamo. E’ arrivata nuovamente l’estate. Camilla si rintana in casa a giocare con l’html e a spiare con sguardo vagamente disgustato la movida sorrentina.Come abbiamo già avuto modo di analizzare da queste parti lo scorso anno, da queste parti non c’è verso di condurre una sana vita da giovani.Le uscite serali portano inevitabilmente a una tragica e drammatica scelta tra il lounge bar con musica chill-out e la sagra delle mulignana con intrattenimento musicale dell’orchestra “los caballeros”.Il lounge barDa quando a Sorrento si sono imparati la parola “lounge bar” non c’è più speranza. Qualsiasi bettola, qualsiasi spiaggetta, qualsiasi scoglio ora piazza due cuscini due sedie a sdraio, mette il cd uscito dalle pringles ( no, quello è quello di Tommy Vee, è un’altra storia) e si qualifica come lounge bar. Caratteristica del lounge bar e l’illoungimento. Ovvero tu non è che puoi stare seduto come tua mamma ti ha insegnato, no tu ti devi illoungire, ovvero sbracarti. Nei migliori locali i divani hanno una conformazione tale che la posizione corretta consigliata dall’uomo del Momendol è praticamente impossibile da tenere, devi stare per forza sbracato su divani troppo profondi e divanetti con gli schienali troppo corti. Magari i tenutari del locale pensano che ciò dia maggior tono al locale. Al lounge bar ovviamente si mangiano solo tartine microscopiche ma posizionate su un vassoio nero secondo le regole della gastronomia zen che riequilibra l’organismo e blocca l’appettito (d’altra parte provate voi a mangiare una fetta di pizza spalmati su un divano candido). Nella stessa posizione vi potrete esercitare in giochi d’equilibrio come tenere in bilico sul bracciolo del divano il bicchiere e con l’altra mano bloccare il posacenere che avrete incastrato tra le ginocchia temendo di farlo cadere su quel biancore.In alternativa potrete sempre posizionarvi sui cuscinoni messi attorno al tavolino lack dell’Ikea.I cuscini a terra forse erano carini quattro anni fa quando si vedevano solo nelle foto di Chi ma ora sinceramente sono solo un modo per risparmiare sulle sedie e voler far sembrare il Lido da Mimì a Mare un posto di classe. Perché diciamolo: i cuscini per terra vanno bene per altre cose ma per mangiare e bere sono scomodi come un gabinetto alla turca per cagare.La discotecaPotreste sempre avere voglia di fare due salti e dire: “ stasera andiamo a ballare, è sabato, andiamo al Blumare”. Poveri tapini. Magari voi siete qui di passaggio e non sapete niente del Blumare e ignorate a cosa state andando incontro. Il Blumare è uno di questi posti dove la Rivoluzione Francese non ha sortito alcun effetto: la plebaglia deve stare a grappolo di cozze sul pontile, i vip a illoungirsi nel priveè. I vip, ovvero quelli che conoscono e si guadagnano l’ambitissimo timbrino per entrare nel priveè. Dentro è tutto un camice bianche e pose lounge. Fuori è un girone dell’inferno tra magliette rosa, ascelle sudate e visiere finto Dior. Andare a ballare e non essere ammessi nel priveè è visto come un degrado sociale e si raccontano di ragazze che l’hanno data via senza troppe storie pur di avere un timbrino per entrare nel priveè del Blumare. Ricordiamo che in ogni caso nel privèè non si balla. Al massimo si muovono le spalle avanti e indietro e si batte il ritmo col mento con cocktail in mano e sguardo lounge. Ogni tanto si esce solo per il brivido di vedere la plebaglia e poter raccontare disgustati una volta rientrati che marmaglia ci sia là fuori.La sagraTra discoteca e lounge bar in due serate avete speso 100 euro e ora siete più al verde di un cetriolo?Niente paura, l’estate sorrentina è ricca di serate gratis organizzate per il popolo. Si, sa con la crisi economica e l’euro tutti puntano al risparmio. Allora perché non andare a una bella sagra? C’è quella della molignana, quella del friariello, quella dell’impepata di cozze e quella del peperone imbottito. Il programma di questa sagra in genere punta a una “rivalutazione dei prodotti tipici locali” e a “percorsi eno-gastronomici”. In realtà il percorso è tra il banchetto dove ti danno a 2 euro il panino salsiccia e friariellie a tre la pasta fagioli e cozze nel piatto di plastica , il banchetto dove ti fanno assaggiare il limoncello e il banchetto dove a 1 euro ti danno il bicchiere di vino trullissimo che sa di aceto. L’intrattenimento musicale è fornito da una band composta da un cinquantenne che nella sua vita avrebbe voluto essere Briatore e invece si ritrova sul palco della sagra del riavulillo. Il poverello fa finta di divertirsi mentre in realtà medita sulla tristezza del suo destino vestito con una camicia rossa lucida circondato da cinque strappone in abiti di lustrini. Le cinque hanno inevitabilmente un fianco troppo voluminoso per i provini Mediaset, il trucco troppo marcato e sandali alla schiava che fasciano cosce modello cotechine e cantano i medley di canzoni degli anni 70. Ad applaudirli un pubblico di over70 seduti su sedie di plastica mentre tutti gli altri pensano solo ad abbuffarsi quanto più possibile.Dopo il medley anni 70 è in genere il turno dell’assessore al turismo che ci parla dell’importanza della rivalutazione del territorio attraverso queste manifestazione .Il resto del programma estivo è illustrato nella locandina fatta dal nipote dell’assessore che finita la scuola sta imparando a usare Photoshop e in genere si intitolata “E…state con noi” o “R…estate con noi” . Gran finale con fuochi d’artificio e concerto di Mal.

×