Essere una donna non vuol dire riempire solo un minigonna

19 June 2006

La cosa importante è scegliersi i giusti modelli di riferimento. Voglio dire se sei una postadolscente alle prese con il rallentamento del metabolismo che incombe dai venti anni in su e non puoi più impunemente abbuffarti di cornetti alla nutella con granella di nocciole e frittatine di pasta unte e bisunte come facevi ad anni 16 rimando magra come Twiggy devi sceglierti i giusti modelli di riferimento. Voglio dire, non puoi sfogliare Cosmopolitan e sentirsi grassa a guardare le braccine delle modelle in diretta da un reportage Unicef sulla carestia nel Burundi. Ovvio che poi ti senti una vacca. No, la strategia migliore è andare a passeggiare di domenica sera sul lungomare a Castellammare così da sentirti un eterea fata dei boschi anche se la 27 di jeans ormai non la porti da tre stagioni. Là, tra pance portate sblusate sui jeans e magliette corte ed elasticizzate indossate con nochalance da ragazze uscite da un servizio della Vita in Diretta su Miss Cicciona puoi sentirti raffinate come Audrey Hepburn e mangiare il panino salsiccia provola e patatine di Mc Capone senza sentirsi addosso sguardi di disapprovazione. Tu che non metti più una minigonna perché da un esame di specchi incrociati hai visto che se ti siedi sbuca fuori il buchetto di cellulite. ( oppure la metti ma solo per posti in penombra e ti lanci in strategie tipo non sedersi mai o se proprio devi sedersi sempre in punta per evitare lo schiattamento tra sedie e gamba accavallata o drappeggiare abilmente la tovaglia).E tornare tranquillamente a casa a spalmarti l’anticellulite e dirsi da “ lunedì dieta”.

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