Fenomenologia della conferenza stampa

12 September 2006

Conferenza stampa aziendaleSi svolge rigorosamente in un albergo a diciotto stelle del centro, quelli col portiere che ti apre la porta e si stende a terra. Alla registrazione hostess provenienti da un dirottamento di un pullman diretto a un casting per Cologno Monzese ti chiedono nome cognome codice fiscale e data di nascita per mandarti poi ogni mattina il tuo oroscopo personalizzato. Dopo di che ti viene applicato uno splendido badge personalizzato con portabadge dell’azienda nella speranza che poi lo indosserai per portare le chiavi. Addette stampa scritturate dalla Lele Mora Mangement ti consegnano una cartellina stampa che al confronto un volume della Treccani è un opuscolo pubblicitario. Dentro ci trovi la storia dell’azienda in diciotto volumi rilegati in oro dalla rivoluzione industriale a oggi, un cd rom con le foto dell’amministratore delegato il suo primo giorno d’asilo, la rassegna stampa da Il Gazzettino del Molise fino all’Eco di Pollena Trocchia e una pratico materassino gonfiabile con il logo dell’azienda. Le presentazioni sono in power point a duemila colori e i filmati promozionali commissionati a un registra polacco premi Oscar per il miglior film straniero nel 1943. A seguire buffet con quattro primi, caviale beluga, salmone norvegese e otto scelte di vini d’annata. I giornalisti tornano in redazione, fanno un ruttino e aspettano l’ansaConferenza stampa sindacale.Si svolge nella sede del sindacato ubicato in zona industriale, ferroviaria o portuale. Il portiere del palazzo condiviso da cinquantasei associazioni fuma Ms dietro la gabbiola e ti indica l’ascensore Paravia che richiede dieci lire per salire. La location sembra la sede del catasto. Sedie di plastica color tortora, impiegati color tortora che battono su macchine da scrivere color tortora.. Alle pareti foto color tortora di politici o sindacalisti in diretta dal 1972. La cartellina stampa non esiste. Un cameramen di tele 34 russa a bocca aperta su un divanetto. Il rinfresco non esiste. In un impeto di generosità ti offrono un caffè alla macchinetta. La sigaretta, il sigaro e la pipa sono liberi. I giornalisti tornano in redazione, chiamano il bar per una pizzetta e aspettano l’Ansa.Conferenza stampa del politicoSi svolge nella saletta elegante del meglio bar di Napoli. Scelta perché piccola e così nelle riprese televisive sembra sempre piena di gente. Il politico porta l’addetto spalla a mo’ di simpatico zainetto e non si separa da lui neanche per andare in bagno. Una botola sul pavimento si aziona con un tasto segreto e inghiotte all’istante giornalisti che fanno domande scomode. Esistono diversi foto di turisti giapponesi che immortalano cronisti imprudenti pietrificati nelle gallerie di Napoli sotterranea. Il comunicato viene distribuito in fotocopie fatte con la lucetta “inchiostro quasi esaurito” lampeggiante. Per cambiare toner si aspettano i fondi strutturali 2007-2013. Il rinfresco non c’è perché non sia mai detto che si usano soldi pubblici per dar da mangiare ai giornalisti. Se si è in periodo di campagna elettorale è però possibile scegliere tra un vasto assortimento di involtini, stuzzichini, pizzettine e aperitivi. I giornalisti tornano in redazione, leggono le ultime sul barbiere della sera o sul blog della stagista tanto simpatica e aspettano il comunicato dell’addetto stampa.Continua qui per la versione “paesana” della Conferenza stampa. ( non lo ammetterò mai ma in un non lontano passato mi potrete riconoscere nell’addetta stampa della sagra del puorco imbuttunato )

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