Alla scuola di ballo “Tendenze latine”

27 November 2006

Fu quando in questo tristo mese di novembre decidesti di dare una svolta alla tua vita. O anche solo al tuo giro vita. Muoversi alzare le chiappe dalla sedia produrre endorfine liberare i chakra. Punto primo. Indagine di mercato delle palestre raggiungibili in 3 minuti a piedi da casa tua. In modo da evitare a) di prendere la macchina b) di fare la doccia in palestre ovvero b2) preparare la borsa della palestra b3) affrontare confronti competitivi con pacche più giovani delle tue. Dall’indagine risultano fattibili il centro benessere pilates euro 24 a lezione ma ciao e la scuola di ballo Tendenze Latine euro 24 al mese.  Varchiamo la soglia della scuola di ballo tendenze latine. Chiediamo alla vrenzola dietro al bancone“Ciao,  mi dici per piacere che corsi fate la sera?”“Il lunedì il mercoledì e il venerdì salsa merengue e baciata, il martedì e il giovedì social dance”Paura. Dal frequentare un corso di salsa merengue e baciata a trovarsi a fare il pubblico parlante ad Amici il passo è breve. Per non parlare della social dance: roba che ti ritrovi il sabato sera a ballare sulle note di Obesession in quel discopub dell’entroterra con i ricci impiastricciati di gel e la minigonna troppo stretta che ti sega le cosce. Paura.“Non fate niente di sabato e domenica?”“Sì, la domenica alle sette facciamo danza del ventre…”“mmm..ho letto su “Io Donna” che la danza del ventre ti mette in contatto con la dea madre e favorisce le normali funzioni intestinali svolgendo un benefico effetto sulla flora batterica…”Ok, vada per la lezione di prova di danza del ventre.Alle sei di domenica sera mi ritrovo davanti alle ante dell’armadio a cercare di ricordare in quale libro ho letto la grande massima “non cimentatevi mai in nessuna impresa che richieda l’acquisto di nuovi capi di abbigliamento”.Ecco, in base a questa dovrei dimenticare lo sport.Nel mio armadio non c’è un capo uno che possa ricondursi a materiali quali “felpa” o “acetato”.Ma poi. Come ci si vestirà per questa danza del ventre?Googlo “abbigliamento danza del ventre”. Mi esce roba che manco Salomè e la danza dei sette veli. Decido che un abbigliamento da palestra forse è la cosa migliore.Ci risiamo. Io non ho un abbigliamento da palestra.Note per il prossimo stipendio: “Comprare un abbigliamento da palestra”. Siamo già a 2.300 euro di nota.Vado nell’armadio di mia mamma e mi metto la tuta che lei usa per fare la cyclette in casa. Non sarà il massimo ma sembra una cosa normale da palestra. Cioè, sembro, ancora, una vrenzola della pignasecca quando esce per andare a fare la spesa, ma tant’è, la pinza nei capelli mica ce l’ho. Le scarpe vere da ginnastica non ce l’ho. Ho un paio di adidas stan smith bianche che non sono proprio da palestra ma, tant’è, decido che vanno bene uguale.Passa l’amica Alda F., abbigliata anche lei allo stesso modo. Solo che lei ha un paio di nike vere. Superata la crisi di ridarella sulla soglia entriamo.  Ci accolgono una serie di iperlampadate che parlano dei balli di gruppo che andranno in voga la prossima estate. Sui tavolini copia dell’imperdibile rivista “mondo latino”. Alle pareti foto di gare di ballo. L’istinto è primordiale. Fuggire. Ci facciamo indicare lo spogliatoio. Là ci guardiamo convinte e ci diciamo“Nessuno può mettere Baby nell’angolo”E il grido di battaglia. Usciamo. Poco convinte in realtà.Cominciano ad arrivare le ragazze del gruppo. E ci troviamo di fronte a una sconcertante verità.Alla danza del ventre non si va vestite da palestra. Le ragazze hanno jeans parei gonne fricchettone leggins. Alcune scalze alcune coi tacchi.  Tutto ciò è rassicurante. Non devo comprare niente. Posso appezzottare con la roba che tengo a casa. A questo punto già mi immagino i completini che mi schierò dalla prossima domenica.Ok. Partiamo con questa danza del ventre. Si comincia con il tipico movimento del serpente che esce dal canestro. A guardarmi nello specchio io mi sembro più che altro un antenna della televisione scossa dal vento. Ma tant’è. Andiamo avanti. Scrollamento di tette, sbattimenti di culo. Sento di avere la sensualità di una betoniera per il cemento. Mi sento una tarantolata epilettica più che una sensuale odalisca. Ma l’importante è crederci. Sto riscoprendo la mia femminilità. Sto liberando i chakra vitali. Sto sciogliendo le tensioni dell’utero. Sto bruciando calorie. Ecco questa cosa mi convince. Continuo convinta. Ci diciamo “Anni di punkebestismo e anfibi hanno ucciso la nostra femminilità. E’ giunto il momento di tirare fuori la sensualità che abbiamo tenuta nascosta sotto le magliette verdi militari”. Ondeggia di qua ondeggia di là.L’ora è passata. Ho deciso che mi sento più portata per il rugby americano che per la danza del ventre. Ma nessuno può mettere Baby nell’angolo. Ci rivediamo domenica prossima.

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