Vivere ai confini dell’impero

3 December 2006

Hai sedici anni. Vai a scuola e il tuo mondo lo puoi girare tutto in motorino. Da meta a sorretto da sorrento a meta. Due quattro sei volte al giorno. Con il freddo che ti fa venire la paralisi facciale o con il caldo e l’odore di fresie nell’aria che ti fa cantare.Hai sedici anni e Napoli è lontanissima e ogni tanto vi portano in gita là con il pullmann che vi scarica davanti palazzo reale.Hai sedici anni e la tua professoressa di chimica vi dice che non sarete mai nessuno oltre il ponte di seiano.Hai ventisei anni e il ponte di seiano lo oltrepassi ogni mattina e oltre non si sa bene se se qualcuno o meno. Però oltre il ponte di seiano un bel po’ di gente la conosci e oltre il ponte di seiano la sera si fanno cose.Tu abiti sempre prima del ponte di seiano.Venti chilometri di curve dalla vita. Esattamente al centro del sogno mediterraneo di inglesi e tedeschi che la sera mangiano spigole ai tavolini del ristorante all’aperto.Noia da provincia in scenari da sfondo del desktop.Una carica dell’i-pod dura due viaggi andata e ritorno e uno solo andata. Cominci a comporre poesie con i nomi delle stazioni scrivendole su una smemoranda nera in cerca della poesia perfetta che le contenga tutte e 36. Un’ora e sei minuti. La sera macini chilometri di curve, camel light e sempre lo stesso cd in sottofondo. Subsonica andata Morgan ritorno. Seconda terza seconda terza e se becchi un pullman davanti è finita.Cominci a misurare quanto un uomo di oltre il ponte di seiano ti vuole bene in quanti sabato sera di tre ore medie di traffico è disposto a sopportare di seguito per vederti.Sono tre settimane che vuoi vedere Maria Antonietta. Nei cinema dei confini dell’impero i film arrivano dopo mesi.

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