Ore 16.03-Pensierino della pausa caffè

31 January 2007

Dal balconcino fumatori. Uffici, scuola, carcere. I tre livelli di reclusione.Da ognuno sguardi ai rettangoli di cielo. Da ognuno boccate di fumo dalla finestra aperta sul tiepido irreale di un gennaio napoletano. Da ognuno nostalgia dei gabbiani. Il giorno si comincia già a fare più lungo. Sul campanile del Carmine batte ancora il sole.( “ e lontano lontano nel tempo ti ricorderai di un amore ormai troppo lontano…”)Ore 19.50-pensierino da treno del ritornoHai sedici anni. E’ un’inutile mattina di gennaio in cui scrivi con la penna rosa all’amore della tua vita firmandoti con un fiorellino a cinque petali. La professoressa spiega l’ablativo assoluto e tu guardi fuori. Hai mal di pancia, vorresti urlare che non te ne fotte niente dell’ablativo assoluto e che la vita è altrove. Sogni piumone sonno e abnuliamento in una sorta di nichilismo precoce.Hai ventisei anni. Un inutile sole si riflette sulle vetrate dei grattacieli. Apri di stramacchio file di word dove appunti aiku lavorativi. Ti hanno assegnato un incarico triste punitivo dequalificante. Avresti voluto urlare “io non lo faccio!” sbattere i pugni sul tavolo e andar via pattinando lasciando i segni sul parquet. Hai solo abbozzato una mezza protesta, un timido “dovrò tralasciare i miei compiti” e aggrovigliato lo stomaco.Oggi è andato via un altro para(in)subordinato come te. Uno che aveva i tuoi stessi occhi color ingenuità. Ti ha lasciato una palla di vetro con i brilantini da capovolgere tutte le volte che vorresti pattinare via.Coi gomiti sulla scrivania di truciolato mi sono scesi giù gli stessi goccioloni grossi grossi di una sera di fine settembre mentre fuori si preparava il temporale ed ero io che regalavo i pupazzetti che c’erano sulla mia scrivania e fumavo l’ultima sigaretta delle sei e mezza con lui.

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