E ora di che mi lamento?

8 November 2007

errrorizzata dall’idea di martedì pomeriggi che Uomini&Donne è già finito e rimango davanti al computer nella mia stanza mentre fuori fa buio a ingozzarmi di oro ciock saiwa al cioccolato scrivendo post lagnosi ho cominciato a lavorare da queste parti. Senza manco aspettare il primo post lagnoso sul blog. Sempre roba di pennivendolismo. Niente di certo, ma un ufficio dove andare la mattina. Giusto per avere uno sprone a farsi lo shampoo (a proposito, il nuovo taglio asciugato da sola è irrimediabilmente effetto Ambra).Ora, il lavoro sta in un posto superpanoramicissimo sopra le montagne. Si vedono il golfo di Napoli e il golfo di Salerno. Nelle giornate particolarmente limpide si vedono pure i grattacieli del Centro Direzionali in piedi sotto al Vesuvio. Lontano lontano c’è Punta Licosa e io penso a un pomeriggio verso le sei che c’era il tramonto e io ero seduta sulla punta della barca con i piedi a mare e pensavo “ecco, quando penserò a quest’estate avrò nostalgia esattamente di questo momento”. Ma il fatto è questo. A me senza Circumvesuviana non mi sembra di andare al lavoro e meritarmi la sera il sonno dei giusti. Se non mi sparo un’ora di treno non mi sembra di stressarmi abbastanza e poter poi scrivere post decadenti sul blog.E ne che sarò di questo blog senza la Giovane Disoccupata, la Sfruttata Stagista o la Pensierosa Pendolare? Dovremmo creare il nuovo personaggio della Piccola Provinciale che Rimpiange la Vita Quotidiana nella Grande Metropoli. Ma non ne sono poi tanto convinta.Quasi quasi mo’ mi piglio il treno e mi vado a fare una bella pausa pranzo al Centro Direzionale inclusa vasca dall’Isola G all’isola E e ritorno più caffè shakerato al Bar Franco.

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