Scene di vita semi-disoccupata 2

17 December 2007

Intontita dall’inebriante profumo del tempo libero decisi così di iscrivermi in palestra, come già annunciato post-anzi. Il primo passo fu un attento benchmarking dei centri sportivi del territorio di riferimento. Ovvero le due palestre raggiungibili a piedi da casa mia. La prima opzione, quella praticamente sotto il portone di casa, dovette essere scartata a malincuore perché tanto piccola, che per fare gli addominali ti conveniva stendere il tappetino direttamente nello spogliatoio. La seconda è la stessa che ospitò una mia breve parentesi sportiva verso i 16 anni ma che oggi mi accoglie completamente rinnovata e dedita alla tecno-fashion-gym.Per prima cosa nella mia palestra c’è un’addetta al customer care ( ovvero come si fanno attualmente chiamare le centraliniste). L’addetta al customer care alle parole “vorrei iscrivermi” mi accompagna in uno stanzino “per conoscermi meglio” e dopo aver fatto partitire il disco sugli copi dell’intervista e il trattamento dei dati personali in conformità alla legge sulla privacy mi chiede: “ Che obiettivi ti prefiggi di raggiungere con l’allenamento?”, “ Che valori dai alla bellezza da 0 a 10?”, “come ti senti con questi chili in più?”, “Per quanto tempo pensi di mantenere i risultati conseguiti con l’allenamento?” ( al che, presa dal vuoto siderale risposi: “fin quando non sarò incinta” E lei: “Stai programmando una gravidanza?”). Dopo di ciò mi illustra le virtù pranoterapeutiche di corsi come “Life Pump” e “Tonificando..” e prende appuntamento con il mio personal tranier. Secondo intervista con il personal trainer che mi chiede a che ora mi alzo la mattina, se vado in bagno regolarmente e se fossi un animale? Dopo di ciò, con l’aiuto del cervellone elettronico, elabora la mia personale scheda di allenamento. E meraviglia.La scheda di allenamento non è più quel foglio di carta che ti dovevi trascinare dietro ma è una chicchissima chiavetta, tipo macchinetta del caffè aziendale. Tu infizzi la chiavetta in uno dei tanti lettori di chiavette presenti in palestra e quello ti dice che esercizio fare. Poi la infizzi nell’attrezzo e quello parte da solo. Oooohhh. Poi ti dà anche i grafici delle tue performance. Ooohhh. In tutto ciò, per essere all’altezza, mi sono comprata: scarpette da ginnastica della Freddy, perché sono le stesse che hanno ad Amici e anche io voglio diventare un personaggio mitico e pantalone della tuta Nike bello largo e felposo, utilissimo anche in momenti di febbre tipo oggi. In realtà io volevo il pantalone di Dimensione Danza, quello con tremila lacci e laccetti, ma costava 80 euri, e mi sembrava brutto spendere 80 euri per un pantalone della palestra.Alla fine mi ritrovo a seguire il corso di Total Body insieme a signore invasate che mi fanno: “Mo’ da gennaio 4 volte a settimana in palestra per due ore a volta, se no quest’estate a mare come ci vai?”Comunque, altro che palestra: il metodo infallibile per dimagrire, è sperimentato, sono le afte in bocca.

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