X-Mas

25 December 2007

Anche quest’anno è andato tutto bene. Io ho avuto un cappellino, un maglioncino e un paio di completino sexy da mia mamma che non ce la fa più a vedermi solo con le mutande di hello kitty. La sera della vigilia come al solito tutte le mie cugine hanno cacciato le pinze dalle borse per legarsi i capelli e cercare di far assorbire il meno possibile l’odore del pesce fritto. Io come al solito sono stata quella più disinteressata al fatto di avere i capelli all’odore di baccalà.

Come al solito ci hanno messo, a noi cugine zitelle, anzi single come si dice, su una tavulella aspartata, e al posto del vino al centro ci hanno messo una bottiglia di Coca-Cola anche se abbiamo in media 27 anni a testa bionda. Il momento più confuso come al solito è stata la scolatura degli spaghetti che devono essere al dente ma non tosti, e il loro successivo versamento dei piatti con l’olio delle vongole che schizzava da tutte le parti. A tavolo come a solito si è parlato male dei parenti che non c’erano e si è ricordato di quando eravamo piccoli e a Natale facevamo la recita di Fantaghirò.

Poi, dopo le nucelle e le zeppole le parole si sono fatte stanche e allora siamo andati tutti nella stanza da letto per fare la processione. Mia nonna ha distribuito una candelina rossa a testa e ha messo il Bambinello in mano a mia cugina Paola che è la più piccola della famiglia anche se ha 19 anni, l’età in cui sua mamma ebbe la prima figlia. Abbiamo accesso le candeline coi cerini e come al solito tutti abbiamo cominciato a ridere e mia nonna a incazzarsi a dire che non dovevamo ridere perché la processione del bambino è una cosa seria. Allora mia cugina Paola ha soffocato le risate e intonato Tu Scendi dalle Stelle, che lei è l’unica intonata della famiglia e va pure a scuola di musical. Tutti incolonnati abbiamo fatto il giro della cucina tra i piatti sporchi e poi visto che la casa è piccola siamo subito arrivati davanti al presepe dove nessuno si ricordava le parole della terza strofa, quella di “Caro eletto, pargoletto…” Allora Paoletta ha messo il bambinello del presepe e ognuno di noi ha fatto colare un po’ di cera sulla carta a montagna per mettere la propria candelina davanti alla grotta. Mia nonna si è messa a piangere e come ogni anno da venti anni ha detto “pensatemi l’anno prossimo quando non ci sarò più”.

Poi le zie si sono messe a fare i servizi e noi cugine ci siamo sedute sul divano pensando a quando toccherà a noi. Già lo so che io finirò a friggere il baccalà.

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