Non è carnevale senza corona

3 February 2008

Dicono che io sia una ragazza fantasiosa. Sarà. Ma da quando ho coscienza di me stessa, non riesco a concepire vestito di Carnevale che non ruoti attorno a tre figure archetipe: Principessa, Fatina, Santi, Madonne e angiolilli vari (se si esclude il periodo delle medie in cui se non ti vestivi da punk eri fuori dal tunnel del divertimento).

E’ Carnevale, quindi devo potermi mettere o una corona, o una ghirlanda di fiori o un’aureola in testa. E una gonna di tulle tanto larga da non passare per dentro le porte, possibilmente. Odio vestirmi da strega e diavoletta, per non parlare dei vestiti da animali di peluche. Gira gira, il mio obiettivo ultimo è sempre assomigliare a Cicciolina. A pranzo ho tirato giù dall’ultimo piano dell’armadio a muro lo scatolone dei vestiti di Carnevale (anche se in genere va a finire sempre che mi metto qualcosa del mio armadio normale). Tra puzza di umido e macchie di muffe ho tirato fuoi un vestito di taffettà blu indossato alla tenera età dei ventuno. Stretto in vita, scollo a cuore, gonna aparata più corta dietro. Trattenendo il respiro ho chiuso la cerniera dietro. Mi va. Meraviglioso. Quest’anno mi vesto da principessa cow-boy. Boots da cow-girl che non si portano più ma mi piacciono tantissimo e giubbottino di pelliccia marrone. ( E con questa trovata geniale delle 14 e 10 ho risolto il problema di ogni vestito di Carnevale. Che scarpe mi metto? E che cappotto sopra?)

.(in realtà io volevo vestirmi da Ambra, ma non ho trovato più la tutina blu elasticizzata con il riccio a quadretti vichy sulla scollatura da abbinare alle superga col tacco. Ma anche se l’avessi trovato al massimo me la sarei potuta infilare su un ginocchio)

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