Guardare il passaggio del sole d’estate…

31 July 2008

Sei mai stata a Londra?
Sei mai stata all’anima e core a Capri?
Sei mai stata a Parigi, a New York, in Giappone, più a Sud di Lampedusa, più a Nord di Milano, più a Est di Bari, più a ovest della Sardegna?
Quante volte in un cooffe-shop ad Amsterdam?

Come in quella malefica applicazione di Trip Advisor che metti una bandiera in ogni posto del mondo in cui sei stato. La puoi piazzare sopra Stoccolma o anche sopra Mondragone, per capirci.
La gente viaggia per le stesse ragioni per cui colleziona opere d’arte, per portarsi a casa un frammento, una traccia di un luogo.  Per la bandierina che metterà. Per le foto da aggiungere su Flickr e Facebook.  Per raccontare qualcosa in ufficio a settembre.

L’ansia di colonizzazione dell’esperienza.  Abbiamo comprato un biglietto per Londra per dicembre, io non sono mai stata a Londra ( manco a Milano se per questo), mi hanno regalato la Lonely Planet e ieri sera stavo con l’evidenziatore in mano a sottolineare tutto quello che non mi voglio perdere ( la statua di Peter Pan a Kensington Park, da quando avevo otto anni) e  a farmi prendere dall’ansia di riempire quattro giorni di bandierine.

C’è un’agenzia, da qualche parte del mondo che non mi ricordo, che viaggia per conto terzi. Tu gli dai una certa somma e lui si fa il viaggio per te.  Postmodernamente, un’idea perfetta. Ma chi di noi ha il coraggio di ammettere che viaggiare stanca e che pagherebbe qualcuno per tenersi solo l’esperienza narrativa?

Divano, persiane accostate, aria condizionata, sky, Olimpiadi,  vaschetta carte d’or fondente. La rivendicazione della vacanza. Il vuoto.

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