Ancora su Facebook…

18 October 2008

La mia migliore amica e il mio ragazzo su Facebook non ci sono. La mia migliore amica perché non vuole un’altra schiavitù e ha paura di azzeccarsi. Tempo un mese e passerà le sue giornate a taggare foto. Anche perché voglio dire, mica uno può stare a Milano senza stare su FB? Il mio ragazzo non ce l’ha perché “non mi interessa la comunicazione” e perché pensa che l’unica applicazione degna di nota del web 2.0 sia l’integrazione tra Panoramio e Google Earth.( …così, mentre negli uffici di mktg degli scienziati della com si fa a gara a chi ha più commenti su FB, là, negli oscuri meandri del dipartimento di geologia, petrografi e mineralogisti fanno a gara a chi ha più foto accettate su Google Earth…)
Tutto il resto ci sono, mio padre, mio fratello, le mie cugine, colleghi, ed ex colleghi. Poco nutrita la schiera di compagni di classe, soprattutto a livello di medie ed elementari. Un paio di ex, ma solo quelli sani di mente, e pure le ragazze attuali di tali ex con cui faccio l’amichetta felice.  Ogni tanto ci ho pure un fidanzato su FB, solo per poter scivere “fidanzata con” e link.
Una lista infinita di richieste di amicizia che stanno là in attesa perché “nun te sacc’ proprio fratè” ma allo stesso tempo mi pare brutto cliccare su ignora. E così stanno là nel limbo. Però se leggi il mio blog e mi vuoi aggiungere basti che mi scrivi un messaggio di accompagnamento in cui mi prometti eterno amore e devozione e io sarò lieta di add-arti.
Ora, se dovessi fare la tesi di laurea oggi non c’è dubbio che la farei sugli usi di facebook.
E vai con la solita tassonomia del blogger del sabato.
Il Faceworker: è quel tipo di addetto stampa che quando stavi al giornale ti mandava 3 comunicati all’ora ti faceva sempre il re-call ma mentre parlava con te contemporaneamente stava organizzando una conferenza stampa all’altro telefono. Appena entrato in contatto con te per la prima volta ti metteva nel suo schedario dove appuntava cellulare, e-mail, data di nascita, segno zodiacale e se il caffè lo prendi con lo zucchero o senza. Oggi usa Facebook per comunicare ai suoi 4.999 contatti ( limite massimo di FB) che “sta per inviare il comunicato stampa di CamCom, tra poco partirà con i recall”. Così lo sai e fai dire alla centralinistra che non ci sei. Oppure “ sta aggiornadno il blog della cattedra di comunicanzione multimediale della quale è collaboratore”. Perché è importante che lo sia sappia, nel caso non lo si sappia. Pensi che poi la sera si rilassi, e invece no, “guarda Matrix” , “guarda Ballarò” “pianifica la conferenza stampa di domani” ecc.
O’ pr o il DJ: ne abbiamo già parlato. Il pr è uno dei frequentatori più assidui di facebook, lo riconosci subito dalla foto. Ha gli occhiali da sole anche se si vede che sta al chiuso, il cappellino appuiato in equilibrio precario sulla testa e le cuffie appoggiate sul collo.  Il suo unico obiettivo è pubblicizzare le serate in cui “suona” ( ovvero mette su i dischi) o per cui distribuisce flyer.  Se è davvero un tipo buono anche per promozionare la sua esclusiva linea di abbigliamento composta da felpe bianche con il suo nome scritto in rosso, con la y finale un numero a caso vicino. Perché il suo sogno è essere Lapo Elknam. Ma anche Fabrizio Corona.  Ma anche solo un corteggiatore qualsaisi di uomini e donne.
La taggatrice folle: al femmnile perché in genere è una ragazza.  Per lei un evento non è mai esistito se non ha un album di facebook dedicato e ipertaggato. Predilige in particolare serate di discoteca in cui puoi ammirare lei e le sue amiche che sorseggiano caraffe di mojoto guancia a guancia e  le gite al mare dove posa languidamente a tre quarti trattenendo il respirto. Magari dalle informazioni legge che fa l’avvocato e tra i suoi contatti ha tutti i suoi colleghi pronti ad ammirare la sua immagine profila in diretta dall’ultima vacanza a Ibiza.  Ora però devo chiudere questo post che devo aggiungere le mie foto fatte con la web-cam, profilo destro, luce da sinistra.

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