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31 December 2008

I miei buoni propositi per l’anno 1999 ( dieci anni fa, signori, dieci anni fa!)
(Dall’archivio cartaceo di Camilla F.)

  • Studiare – prendere un bel voto all’esame di maturità – superare i test di ammissione –andare a studiare a Siena ( poco studio, 84, test di ammissione superata ovunque, rimasta a fisciano tra le pecorelle imbrigliata da strane paure).
  • Liberarmi definitivamente di A. (fatto, il 99 fu l’anno del salto quantico.  E finalmente fu vera spensieratezza e risate e capelli colorati e fine del melodramma)
  • Andare in palestra (non ho ricordi di me in palestra nell’AD 99. Ma pesavo tipo 50 chili..)
  • Leggere le pagine di economia e politica del quotidiano (bah…)
  • Vedere più televisione (bah…forse pensavo mi servisse a superare il test in scienze della com? In ogni caso è indicativo che me lo sia segnato come buon proposito)
  • Imparare a usare il computer (direi fatto)
  • Non farmi venire le crisi isteriche ( eh…ne sono passate di crisi isteriche nel decennio.)
  • Non sottostare a compromessi (negli anni ebbi modo di imparare che il compromesso è il pezzo di cartone messo sotto il tavolo traballante)
  • Non permettere a nessuno di rendermi infelice  (un proposito irrealizzabile ma buon come promemoria per tutte le stagioni)

E i buoni propositi di Camilla F per il 2009 affidati all’archivio digitale

  • Non arrivare a ogni fine mese senza soldi→ Mettere da parte un gruzzoletto
  • Tokyo e Islanda (Va beh, anche uno solo dei due)
  • Imparare l’html e il necessario per mettere un sitarello decente on-line da sola.
  • Non superare mai i 60 chili
  • Non far accumulare la spazzatura negli angoli
  • Lavorare di più
  • Imparare a cucinare

E non mi viene più in mente niente…vorrei dire, andare a vivere da sola, fare un figlio, sposarmi, andare all’Ikea il sabato pomeriggio a scegliere il divano e cose così. Ma son cose che nell’ultimo anno prima dei trenta mi sembrano siano restate allo stesso livello di improbabilità dell’anno prima dei venti.  Senza manco l’onnipotenza e le infinite possibilità che si aprivano il 1 gennaio del 1999. E allora non mi resta che augurarmi (e augurarvi) un 2009 di piccole felicità commestibili a misura di pomeriggio e grandi sogni a misura di una vita intera.

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