Pensieri un po’ indeterminati

28 January 2009

E così qualche giorno fa ho firmato con uno svolazzo una cosa che assomiglia al primo contratto al tempo indeterminato della mia vita. No, non è una cosa che ci assomiglia. E’ proprio il primo contratto a tempo indeterminato della mia vita. Ad essere precisi è proprio il primo contratto di assunzione della mia vita.  Crisi ammortizzatori sociali accordi quadri separati. A Sorrento, ufficio a piedi, io firmo un contratto a tempo indeterminato. Il giorno dopo vado dal dentista a tirarmi il dente del giudizio. Il secondo. Se il giudizio è un morale incuneato. Ci vuole un’ora e mezza e il dentista con le perle di sudore sulla fronte. Il pomeriggio mi metto sul divano a guardare Discovery Real Time a ciclo continuo con il ghiaccio in faccia. E penso che è il primo giorno di malattia pagata della mia vita. A fine mese non mi troverò 40 euro in meno sulla busta paga perché sono andata a tirarmi il dente del giudizio e il chirurgo non opera di sabato. 40 euro. Mi viene in mente oggi passa lo spider di Sky a prendersi i soldi dal conto corrente. E io non mi pare abbia soldi sul conto corrente. Mo’ mi staccheranno sky un’altra volta e dovrò andare a fare il bollettino alla Sisal. Va beh, tanto stasera sta Amici che sta sul 5 e si vede in chiaro.  E poi ho un contratto a tempo interminato. E un ufficio che ci arrivo a piedi. E se uno va in ufficio a piedi non gli vengono in mente i post da Circumvesuvia, tratto tra San Giorgio a Cremano e Santa Maria del Pozzo. Poi c’è la gente che ti dice “e perché non scrivi più” e il ragazzo ti dice “quello è colpa di facebook” e io dico, no, è solo che non c’è la circumvesuviana e la vista sulla tangenziale dal balcone fumatori.

Il dente che mi hanno tirato l’hanno dovuto spaccare a metà, tanto che era grosso.

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