Dal brillocco allo spazzolino da denti (o forse il contrario?)

18 December 2009

Sono una ragazza degli anni 80. E come tutte le ragazze degli anni 80, a cavallo tra questi e gli anni 90 ho portato la macchinetta per tipo cinque anni. Non riesco a spiegarmi perché, ma sembra che a un certo punto dell’evoluzione umana abbiamo avuto bisogno tutti e tutte dell’apparecchio. Saranno state le radiazioni di Chernobyl, saranno state le big babol, ma fatto sta che pare abbiamo avuti tutti bisogno di ferri e contro ferri. Io in particolare ho avuto acciaio in bocca per 6 anni. Dai dieci ai sedici anni. Capirete che vuol dire avere un sorriso d’acciaio dai dieci ai sedici anni. Comprensivo di buco nella gengiva dalla quale spuntava un gancio al quale era appeso un elastico che andava all’arcata superiore a quella inferiore. Il tutto per far scendere un canino che non ne voleva sapere. Oggi mi ritrovo col canino sinistro un po’sovrapposto agli incisivi destri e in denti di sotto un po’ accavallati tenuti a posto da un filo di ferro dietro l’arcata posteriore. Capirete che ci tengo non poco ai denti. Il dentista dice che sono fissata e che non c’è mica bisogno che mi faccio la pulizia ogni sei mesi. Ma c’è il fatto che per mezzo del fil di ferro che tengo dietro i denti di dietro non posso passarmi il filo interdentale nell’arcata inferiore e mi sembra sempre che negli interstizi si accumuli ogni genere di robaccia. Tipo quei mostri giganti che fanno vedere nelle pubblicità dei dentifrici o dei detersivi. Già da un po’ di tempo volevo comprarmi uno spazzolino elettrico super-tecnologico di quelli che spazzolino, lucidano e ti fanno pure il brillantino effetto luce diretta come su photosciòp.
Il problema è che ho un bagno molto piccolo e non c’è l’attacco di corrente vicino al lavandino, quindi non avrei saputo bene devo piazzarlo. Però qualche giorno fa è arrivato lo spazzolino elettrico oral-b professional care 3000 mandatomi in prova da Oral-B per recensirlo (adorooo le recensioni! meglio dei campionicini di fondotinta!)
Nel bagno principale comunque non c’entra. L’ho piazzato nel bagno di servizio.

La prima volta che l’ho provato, devo dire la verità, mi sono un po’ impressionata perché le gengive hanno sanguinato parecchio e non me l’aspettavo. La pulizia maggiore è però state evidentissima appena mi sono sorrisa allo specchio. Roba che farmi venire voglia di mettermi il rossetto color pesca che in genere evito perché fa sembrare subito i denti più gialli.
La seconda volta mi sono letta un attimo il libretto di istruzioni per capire meglio se era normale il problema delle gengive e ho capito che le quattro testine che erano nella confezione era in realtà quattro testine diverse, una per ogni tipo di pulizia, c’è anche una più morbida per le gengive delicate e una apposta per lucidare i denti. E io che avevo infilato la prima a caso. In più leggo che c’è una luciarella che si illumina quando ci si mette troppa violenza nello sfregamento.  In più c’è pure il contatore che ti conta il tempo ideale che devi dedicare a ogni arcata.
Riprovo con la testina sensitive e poi con quella lucidante. Il risultato è davvero da dentista. E veramente da dentista. Non come quando ti fai la piastra a casa e ti voglio far credere che il risultato sia lo stesso del parrucchiere.
L’unica cosa fastidiosa è la lucina lampeggiante alla base che rimane sempre attiva. Mi chiedo quanto consumi. E con tutti i lead in giro per la casa a volte mi sembra di vivere in una navicella spaziale. Alla fine comunque una luciarella val bene dei bei denti. E mica posso pretendere il brillocco se ho poi ho i denti gialli?
Un regalo di Natale? Diciamoci la verità, se io aprissi un pacchetto e ci trovassi dentro uno spazzolino da denti forse non farei proprio la faccia della gioia..ma dopo la prima lavata di denti sicuramente lo apprezzerei più del solito set di creme idradanti…

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