I diari segreti di una quattordicenne di provincia

20 January 2010

Sabato sera. Salerno centro. Corso affollato. Feltrinelli
“Lascia dormire il futuro come merita. Se lo svegli prima del tempo otterrai un presente assonnato”. Kafka. Nel pieno di un capriccio biologico incido questa frase nel lobo frontale.
Martedì sera. Piano di Sorrento. Casa materna.
“Mi vorrei tagliare i capelli” – penso distrattamente, come quei pensieri che vengono mentre ti fai lo shampoo tra “dovrei dimagrire tre chili entro maggio” e “domani che mi metto”? Poi mi ricordo che quando avevo intorno ai 15 anni, chissà per quale ragione, era convinta che dopo i 30 i capelli andassero tagliati quantomeno per sopra le spalle per non sembrare dietro liceo avanti museo. A 15 anni forse pensavo che a 30 si fosse già museo. Ovvio, non avevo 30 anni a 15 anni. Poi mi sono ricordata con un moto di orrore che intorno a quella infame età scrissi un diario rivolta a me stessa a 30 anni .“Camilla da grande” mi invocavo in una sorta di cantami o musa. Metto in posa la crema dopo shampoo, accosto la sedia alla libreria e tiro giù uno a uno i quattro scatoloni della mia produzione analogica fino a trovare l’incriminato. Piccolo, con la copertina di tela.
Scrivo il 4 luglio 1994

“E’ sera, le tacite stelle brillano altere, si dice faccia caldo, ma io non ho caldo. Oggi compio 14 anni e non voglio. 14 ha un brutto suono. Tredici era un’altra cosa. Questo srà un diario epistolare, ovvero scriverò a una persona: a me stessa da grande. Le lettere arriveranno a destinazione tra una ventina di anni.”

(ecco, sono ancora in tempo fino ai 34, facciamo pure 35… mi posso andare a sciacquare i capelli)
Mentre mi asciugo i capelli proseguo placida e sadica nella lettura.

“Cara Camilla-da-grande, chi ti scrive è Camilla a 14 anni e ha un mucchio di domande da farti?
Sei giornalista? Io spero tanto di sì, e se sì, per che giornale? Se no, che fai?”

Cara Camilla-da-piccola, no, non faccio la giornalista. Ho provato a fare la giornalista, ma ho smesso di desiderare di fare la giornalista nel momento in cui ho capito che per fare la giornalista era richiesto un rapporto molto intimo col telefono. Io invece preferisco avere un rapporto molto intimo ed esclusivo con la tastiera del computer. Ora non ti so dire bene che faccio: un poco faccio la copy per siti web, un poco faccio la Seo, un altro poco faccio la social media expert, un altro poco metto a posto i siti. Credo che tra qualche anno dovrò fare uno sforzo di memoria per ricordarmi cosa voglio dire Seo, così come già mi sono scordata i nomi di tutti i progetti sulla pubblica amministrazione digitale a cui ho lavorato nell’anno di intermezzo tra provo-a-fare-la-giornalista e ora. Intanto però la qualità della mia vita, da quando ho allascato i rapporti col telefono ed eliminato il direttissimo delle 6.54 è decisamente migliorata.

Che aspetto hai? I capelli sono ancora biondi? I brufoli spero non li avrai più! Quanto sei alta? E quanto pesi? Ma forse non ti ricordi come sono fatta e quindi eccoti una mia descrizione: sono alta 1-65, peso 45 chili, ho i capelli biondo scuro e gli occhi verdi, la fronte alta, i brufoli, l’apparecchio per i denti e gli occhiali. Non porto gioielli ma solo orologi Swatch colorati. Anche i miei abiti sono colorati: ti ricordi le mitiche bretelle rosse, il capello rosa fucsia, la salopette a righe multicolor da indossare sopra la maglietta rosa con una manica gialla e una arancione?

Cara Camilla da piccola, ho quattro notizie da darti. Una cattiva e tre buone. Cominciamo dalla cattiva. Forse nessuno ti ha mai spiegato che dopo le mestruazioni le ragazzine non crescono più. E tu le mestruazioni le hai avute in terza media, tesoro. Un anno fa. Quanto speravi di allungarti? In compenso ci sono dieci chili in più. E no, anche se non me lo chiedi, nessuno di questi è amputabile a un paio di stratosferiche tette. In ogni caso i capelli dopo essere passati tra l’arancione il blu il violetto e il rosso sono tornati alla base.

Veniamo alle buone notizie. La prima è che gli orologi Swatch sono passati di moda. La seconda è che la prossima salopette la indosserò (forse) quando sarò incinta. Mi è rimasta però una perniciosa tendenza al colore che mi spinge ad avere un’insana passione per le calze gialle. E ho ancora i brufoli. Ma l’ulitma buona notizia è che ho scoperto da poco meno di dieci anni le meravigliose virtù di un abbondante strato di fondotinta.

E com’è il tuo carattere? E’ cambiato rispetto al mio? Ti ricordi? Sono introversa e silenziosa, amo molto leggere, scrivere e suonare il pianoforte, cambio spesso umore e non amo la folla, la confusione.

Cara Camilla-da-piccola, con gli anni e con l’assestamento degli ormoni ho imparato ad sembrare più estroversa di quanto sia e a saper intavolare una conversazione con tutti. Ma se c’è qualcuno che parla al posto mio lo preferisco. Mi piace sempre leggere e scrivere, ovvio, ma purtroppo non suono più il pianoforte dopo essermi resa conto, non senza dolore, di avere un orecchio musicale che se fosse un piede sarebbe la stessa cosa. E sempre purtroppo, chi mi è vicino sa di dover  fare i conti con certi miei momenti plumbei e con una mia spiccata tendenza ad abbandonare le feste sul più bello. Per il 2010 uno dei miei buoni propositi è ricorre meno spesso alla fatidica frase “Andiamo? Ho sonno…”

Il resto, cara Camilla-da-piccola, l’ho scritto a penna nelle pagine bianche rimaste alle fine. Le rileggerò tra una ventina d’anni, quando sarò grande…il 4 luglio 2024

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