Sempre di domenica

7 March 2010

Uno
Mi sveglio alle 5 del pomeriggio con la voce di Pippo Baudo che esce dal televisore che fuori il cielo non è grigio non è azzurro non è buio, è un bianco indefinito. Potrebbe essere tanto il 198 quanto il 1996 quanto il 2006. Pippo Baudo e il televisiore nello stordimento dello svegliarsi il pomeriggio di una domenica a casa con la bocca impastata e un leggero senso di nausea.
Non è una domenica a caso. Stamattina, mentre Roma era azzurro e freddo, pure tu te ne sei andato. Ti abbiamo accompagnato a prendere l’autobus per l’aeroporto, dato una mano a sistemare la valigia mentre il solito ragazzo intontito col giubbotto fosforescente di Terravision come al solito metteva un’inutile fretta e ci siamo salutati con un bacetto veloce. Ce ne siamo andati prima che l’autobus mettesse in moto.
Niente scene, tanto tra manco un mese ti vengo a trovare.
Intanto Pippo Baudo di là continua e io sono indecisa tra un pantalone della tuta e andar fuori a prendere aria fresca sulla faccia o il nuovo libro di Ammaniti che si chiama in pegno due-tre ore di un tardo pomeriggio di domenica.
Due
Ho messo il pantalone della tuta, le cuffiette nelle orecchie via di corsa fino al mare, fino al cielo blu della prima sera. Corro come non corro mai fino a farmi venire il giramento di testa. Faccio le flessioni con le braccia sulle panchine mentre a Villa Fondi, la villa sul mare qui a Piano, scaricano pullman e pullman di anziani per il concerto di canzoni napoletane dedicato alle donne. Il mare è calmo, l’aria è fresca e la canzone doce.
Tre
Torno a casa, accendo il computer.Un po’ di confronti incrociati e sì, eccola qua la soluzione che fa per me.  Dov’è che ho messo la poste-pay? Eccola qua. Procedere all’acquisto? Procedo. 30 marzo. Napoli- Granada.
(solo andata)

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