Il gusto del niente (e del sorridere)

3 August 2010

Quest’estate mi sono comprata un solo vestitino. Rosa ciclamino, 60 euro in saldi. Debolezza di un pomeriggio che avevo voglia di qualcosa di nuovo e fresco. Ho due matrimoni ai quali andrò con vestiti già indossati agli altri matrimoni. Ho rovesciato un bicchiere di prosecco sul mac. E’ morto. Una morte molto pop. Se per questo anche molto drink (o forse più drunk). In ogni caso non mi sono afflitta più di tanto. Ho tirato fuori un siemes portatile del 2002 che non si accende se non colleghi l’alimentazione e che non prende il wi-fii e vado avanti con quello, leggendo un paragrafo di Guerra e Pace mentre aspetto che si carichi una pagina. Può essere estremante rilassante non avere uno stipendio. Ovvio, se hai un tetto, un piatto a tavolo, un telecomando per l’aria condizionata e chi ti offre un drink. All’improvviso tutto si spoglia e diventa più scarno.

Qualcuno dice che sia stata la cura spagnola. Io dico che è la cura disoccupazione. In ogni caso quasi non mi riconosco in questo distacco un po’ buddista. Voglio dire, non mi andrebbe mica tanto di indossare un saio e mettermi a camminare con una scopetta davanti a me per salvare tutte le formichine dal mio passaggio chiedendo un maki e un mojoto di carità ai passanti (a proposito, ieri ho bevuto un wasabi martini, sarebbe un martini col wasabi squagliato dentro che era una cosa che non vi saprei definire, sono indecisa se era buono o era disgustoso). Ma il punto che volevo sottolineare di quello che ho detto tra le (parentesi) era che se mi date un menù dove stanno le bibite normali a 4 ore e i cocktail con i nomi tipo Honey Spicy Milkshake Flammer a 8 euro, la mia tendenza immediata sarà sempre prendere l’Honey Spicy Milkshake Flammer. Se la cura Granada avesse avuto effetto avrei proposto alle ragazze di comprare due birre da 66 dal salumiere e bercele sulla panchina della villetta. E invece il massimo della mia proposta spartana è stato invitarle sul terrazzo di casa mia a bere una bottiglia di prosecco avanzata dal mio compleanno. Senza mac, questo volta. Piccolo mac, pace all’anima sua, morto per peccato di estestica. Perché solo in Sex and Ciyt i bicchieri poggiati davanti al computer non si rovesciano sul computer. E’ una legge che risponde al secondo principio della termodinamica, quello che dice che l’entropia è destinata sempre ad aumentare.

Quest’estate sono uscita talmente poco che ora tutto i miei vestiti estivi degli anni scorsi mi sembrano nuovi.

×