Il tempo che è

29 December 2010

Sono gli ultimi giorni dell’anno, passati in una Capri tirata al lucido dal vento di tramontana. Quei rari giorni in cui oltre Ischia puoi arrivare a vedere le isole pontine. (non che io sappia che quelle siano le isole pontine, me l’hanno detto). Per le vie intorno alla Piazzetta ora vedi le signore in pelliccia e la gente famosa. Io per esempio prima che mi sono andata a prendere il caffè ho visto Alessando Borghese, che voi non sapete chi è forse, ma io sì e mi ha fatto molto più piacere vedere a lui che a Romina Power che ho visto dopo mentre mi andavo a prendere il pullman. Le foto coi vip però no, non me le faccio. Uno perché mi vergogno. Due perché poi nell’ufficio mi sfottono. Due prima di uno, direi.

Sono pomeriggi in cui l’aria è così nitida che anche l’anima si sente più giovane, come se fosse nata allora. E la bellezza è tanta che fa male di più della malinconia (come dice Claudio Baglioni, che da queste parti teniamo una passione per le citazioni colte) (a proposito, il fatto dell’anima appena nata lo dice Dino Buzzati, giusto per onestà intellettuale).

Questi sono i giorni in cui dovrei fare il post dei buoni propositi, solo che mi sento particolarmente poco lucida per poter elaborare buoni propositi. O anche rimorsi o rimpianti. O anche semplici desideri. Galleggio in uno stato di felice stanchezza, tra sveglie che suonano troppo presto sotto piumoni troppo caldi, bicchieri di vino che mezzanotte è suonata da un pezzo e finalmente eccoci di nuovo assieme, che insieme, fumando fuori ai locali, si può ridere anche delle tragedie.

Ci sarà tempo per flaggare quello che di buono si è fatta nella lista dei buoni propositi dell’anno scorso, ci sarà tempo per pensare a quante cose sono cambiate in questo 2010, ci sarà un tempo perfetto per fare silenzio e osservare il passaggio del sole. Ma ora lasciatemi ancora qualche just a perfect day. (You just keep me hanging on). E un Campari Spritz, of course.

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