Perché non sono una ragazza da Centro Storico

29 January 2011

Negli ultimi tempi mi è capitato di frequentare un po’ più spesso il centro storico di Napoli. Per un po’ più spesso intendo dire che se prima ci capivo 4 volte all’anno, ora ci sarà capitata 4 volte in 4 mesi. Che per me è tipo spessissimo. E se prima mi chiedevo se mi sarebbe mai potuto piacere vivere a Napoli ora ho le idee molto chiare in proposito.

1) Non ci so camminare. Perché non sono una vrenzola con il dna modificato in grado di portare il tacco 12 sul basalto vesuviano e manco mi rassegna alle scarpe da ginnastica o alla ballerina camper da ragazza integrata del centro storico.  Tengo sempre quel mezzo tacco col quale arranco e mi fa male sotto la pianta del piede sinistro.
2) A Napoli fa sempre caldo. Io arrivo col cappotto e finisco che cammino con la maglietta a maniche corte, il cappotto buttato sulla borsa, il coprispalle buttato a mo’ di sciarpa, il mascara che mi cola.
3) Mi devo mettere la borsa a tracolla e non appesa al polso. E io odio le borse a tracolla. Fanno subito studentessa di lettere e filosofia della provincia (a pensarci bene anche io sono stata una studentessa di lettere e filosofia della provincia, ma non portavo borse a tracolla, avevo uno zainetto rosa con le spillette. Voglio dire).
4) Le case del centro storico di Napoli hanno sempre dei bagni che sono proprio il cesso.
5) Fanno tutti tango. E io quasi preferisco il flamenco al tango. E ho detto tutto.
6) Girano tipi troppo convinti. Cioè, per esempio, l’altra sera ho sentito a una che faceva “io mi lascio attraversare dalle fiamme dell’arte. Le mie liriche vanno da suggestioni astrali fino a rime quasi triviali”. Cioè, lo diceva proprio seria, convinta.

Detto ciò, datemi altri tre mesi di inverno caprese e sarà pronta ad elencarvi 6 motivi per cui adoro il bordello del centro di Napoli.

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