Diario di una casalinga inetta

12 February 2011

Il mio monolocale a Capri è grande più o meno quanto la mia stanza a casa dei miei genitori a Sorrento. Soppalco compreso. La padrona di casa deve avere un’ossessiva passione per i bianco e celeste. Forse secondo lei fa molto Capri. In tutta la casa non c’è una cosa che non sia bianca o celeste o celeste e bianca. A volte mi sembra di d vivere dentro l’homepage di Facebook, poi dice che uno si azzecca. Bianco e celeste a parte, la caratteristica maggiore di questo locale è l’accumulo di polvere che si fa sul tipico pavimento di maiolica caprese dipinto a mano (come scrivo sempre su tutti i siti di tutti gli hotel di Capri che hanno il tipico pavimento di maiolica caprese dipinta a mano). (Solo che io non ho una terrazza vista mare per pigri momenti di relax, ho solo una specie di bugigattolo vista muro). In ogni caso quest’accumulo di polvere mi costringe a spazzare a terra due volte a settimana, che è molto di più di quanto mi suggerirebbe la mia indole da casalinga inetta. Per fortuna ho lo Swiffer Maxi. Il mio ex ragazzo era contrario allo Swiffer, sosteneva fosse inutile. Credo che questa divergenza di idee sull’utilità dello Swiffer sia stata alla base della nostra rottura. Anyway, ho lo swiffer maxi, di quelii che ci metti due salviette sotto e arriva ovunque, ma manco basta. Dovrei forse lavare a terra più spesso di una volta ogni due-tre settimane? Secondo i manuali quante volte si dovrebbe lavare a terra? Quello il fatto che in quella casa non c’è il mocho e lavare con lo spazzolone è decisamente troppo faticoso e mi devo bagnare le mani e io odio bagnarmi le mani. Così come odio farmi la doccia. Lo stesso concetto. Solo che trovo più utile farmi la doccia che lavare a terra. Perchè nessun uomo ricco sposa una ragazza che puzza. E quindi una ragazza che puzza non avrà mai qualcuno che lavi a terra al posto suo. A parte casi eccezionali, voglio dire.  Ora sta facendo la pubblicità di quel coso Vileda che è tipo mocho solo che è a forma di Swiffer e la pubbicità dice proprio che non ti devi bagnare le mani e già con questo mi ha convinta. In realtà il mio sogno sarebbe avere uno di quei robot rotanti che girano per la casa e fanno tutto loro. Solo che costa 300 euro e io a questo punto preferisco comprarmi una borsa Furla o una televisione, che quella che ho a casa si è rotta e se io passo altre due sere a leggere Pessoa o qualche altro infelice libro di qualche giornalista di Vanity Fair mi posso pure suicidare. Non è che Vanity Fair esce tutti i giorni. Glamour ed Elle sono addirittura mensili. E no, il segnale Internet non arriva bene ad Anacapri. Niente tv o niente internet rendono Camilla pazza furioso. Dovrei portarmi il computer e star lì a scrivere “L’estate in cui lessi Guerra e Pace?” Potrei ma non voglio. Tra poco c’è Sanremo. Comincia l’Isola dei Famosi. Le ultime puntate di Amici. Vado a comprarmi una televisione.

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