Piccoli momenti di inadeguatezza.

8 October 2011

Piccolo elenco delle piccole angosce di inadeguatezzza che riempiono la mia giornata. Soprattutto quando ho la sindrome premestruale. Ma anche quando ho il picco dell’ovulazione. Ma anche quando ho il ciclo. Cioè praticamente tutti i giorni che non tengo troppo da fare e non ho tempo da perdere con le angosce postadolescenziali di inadeguatezza sociale
Ora leggete e ditemi le vostre così poi mi sento meglio.

  1. Quando apro Facebook e trovo la foto di qualche mio ex fidanzato che si è sposato e sta iì tutto tronfio e felice con la cravatta larga a fianco della sposa col corsetto con le stecche e i fiori nei capelli. E penso che quando stava con me non si era mai messo neanche una camicia e ripudiava il matrimonio e tutte queste grette istituzioni borghesi e penso che allora non sono stata buona io ad addomesticarlo. Però poi nei giorni più serotonici penso che invece è proprio  il contrario. E comunque con quella cravatta stava malissimo, ecco.
  2. Quando io in ufficio arrivano certi cv esagerati. In genere capita che me li leggo in pausa pranzo sulla poltrona massaggiante. Ma poi ho deciso che faccio meglio a continuare a leggermi il catalogo di Monde Office. Arrivano questi cv di ragazze di 27 anni con la foto carina e spiritosa, tutti belli impaginati, di loro che hanno lavorato 3 anni a Londra, 2 inLussemburgo, hanno un master in innovazione sociale per l’emarginazione dei gruppi suburbani preso alla Columbia University, il profilo inkedin aggiornato in inglese perfetto e partecipano all’avvio di una start-up nella Silicon Valley. E alla voce interessi scrivono: “Democrazia partecipativa”. Io alla voce interessi ad essere sincera fino in fondo avrei scritto “addormentarmi il sabato pomeriggio sul divano davanti ad Amici”.
  3. Quando a un certo punto della sera mi ritrovo senza niente da fare e allora penso a tutte quelle che dicono “ci vorrebbe una giornata di 48 ore” e io penso, per carità. O quando il sabato mi annoio e non vedo l’ora che vanga il lunedì per andare al lavoro. Ecco, secondo me questo è un nuovo tabù. Ammettere candidamente di non essere stressate e di avere un’abbondante dose di tempo libero. La mia impressione è che qua se non dici che sei stressata sei proprio una nullafacente. Io non sono stressata.
  4. Quando apro Vanity Fair e mi concentro sull’infografica che mi illustra la vita di JLo intitolata “L’amore crolla, la carriera vola”.
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