Dreamer Image Post

Una passeggiata, la città, il sabato.

28 April 2013

Ieri abbiamo camminato per 12 chilometri, tra il sole e le nuvole e 10 gradi. Siamo usciti da casa e abbiamo camminato lungo la sponda sud del Malaren, dove ci sono dei lavori per costruire un ponte sotterraneo

Il 30 aprile butteranno sotto acqua la prima parte del ponte. Ci è arrivato un volantino a casa che dice che in tale occasione il comune offrirà caffè e kanelbullar a tutti quelli che andranno ad assistere alla messa in acqua del ponte.

A Langholmen uomini con la camicia a quadretti svegliavano dal letargo invernale le barche. Tra poco sarà di nuovo tempo di gite per l’arcipelago. Ci siamo fermati a prendere un aranciata al baretto all’aperto, tra bambini che rotolavano per terra, cani belli ed educati, svedesi usciti solo con la camicia ma che poi si mettevano il plad sulle le gambe. Dopo abbiamo fatto un giro nel centro commerciale inaugurato un paio di settimane fa, all’interno di quella che era una malfamata stazione della metropolitane e poi abbiamo continuato a camminare per Hornustull, lungo la sponda ovest del lago.

Nell’aria l’atmosfera della zona operaia che sta diventando il nuovo luogo cool di Stoccolma, dove giovani coppie comprano appartamenti 2 camere e cucina per metter su famiglia. In riva al lago ci sono piattoforme di legno che qui chiamano “spiagge”, con scalette per scendere in acqua a farsi il bagno e schienali di legno per prendere al sole. I ragazzi comprano le insalate di pasta al Seven Eleven e improvvisano picnic godendosi i 10 gradi e il pallido sole. Un papà gioca alla pesca con i suoi due bambini che si sporgono un po’ troppo e corrono lungo il bordo del molo. A me sembrano sempre sul punto di cadere in acqua. Lui non sembra curarsene troppo.

Passeggiamo lungo il parco, ci sono delle spiaggette vere dove si sente il rumore delle onde, e poi degli orti urbani dove i bravi svedesi coltivano la loro insalata biologica. C’è un complesso di casa popolari a forma di U, così tutti prendono tutti la luce del sole e guardano verso il lago, e una palestra all’aperto con degli attrezzi per i pesi in legno.

Ci siamo fermiamo a mangiare al mercato biologico di SoFo, il quartiere uberhipster di Stoccolma dove si fa finta di essere a New York. Ci sediamo al banco e ordiamo birra e salsiccia  mentre guardiamo i bravi svedesi coscienziosi che spendono 50 euro per una fetta di carne comprata da un macellaio vero. Siamo tornati verso casa percorrendo Katarinavega, dove stanno scavando nella montagna per creare un nuovo terminal per gli autobus.

A Slussen c’è la solita allegria di turisti e persone che si danno appuntamento all’uscita della metro. Il chiosco delle aringhe e un vecchietto che ci avvicina per chiedergli se vogliamo firmare una petizione contro il progetto di rinnovamento di Slussen.

“No, grazie, non vogliamo”. Perché è proprio questo che mi piace di questa città. Il rinnovamento, i lavori in corso, i quartieri che si trasformano, i luoghi che rinasco, le persone che abitano i luoghi pubblici e se ne sentono responsabili. La sensazione che la città sia costruita intorno alle tue esigenze, un luogo comodo e facile che si apre intorno a te  e non sia un luogo estraneo contro cui chiudere la porta di casa e lavarsi subito le mani.

Poi torno a casa e scopro che Angelino Alfano è il mio nuovo ministro degli Interni.

 

(Foto Credit: Ola Ericson/imagebank.sweden.se)

×