Come andò la storia del Marocco

6 August 2013

Quello il fatto del Marocco andò così. (Cit).

Questo inverno avevo un fidanzato e lui in vacanza  voleva andare in Australia.  Io  invece volevo andare su una spiaggia di sabbia bianca e fine e un mojito ogni mezz’ora. Voglio dire, il fidanzato era svedese, noi stavamo a Stoccolma a -15, capirete che in quel momento non avessi tanta voglia di andare i un posto dove ad agosto è inverno. E dove ci vogliono 24 ore di volo per arrivare.

(Caro fidanzato-del-futuro, ti dò un suggerimento, se mi vuoi portare in Australia ad agosto, chiedimelo d’estate a Napoli, magari mentre sono su una bella Circumvesuviana. Non mentre siamo da InterSport a scegliere i rampini da mettere sotto le scarpe per non rischiare la morte ogni volta che si esce di casa.)

Io ho cominciato allora un’opera di convincimento per il sud-est asiatico, una qualche bella città di quelle dove nei documentari di Nat Geo ci sono sempre i tre-ruote pieni di polli, ma anche gli hotel nei grattacieli con la piscina sul tetto, una qualche spiaggia sul Pacifico, una giungla con le scimmie e i templi.

Alla fine ci eravamo accordati per Singapore e la Malesia (nonostante io insistessi tanto per la Cambogia e i templi e i monaci e le scimmie). Ma lui  non si decideva a voler prenotare. E capirete, stare con uno svedese che a fine aprile ancora non ha prenotato le vacanze estive insieme è un chiaro indice di instabilità della coppia.

Si sa, in Svezia, se prenoti all’ultimo minuto, cioè circa 3 mesi prima, trovi pieni Tutti gli Aerei per Tutte le Parti del Mondo. Mentre io scrivo questo post sotto ci sarà un signor Johansson in qualche agenzia a prenotare le sue vacanze di Capodanno.

E infatti ci siamo lasciati e io dicevo alle mie amiche “Sai, ci siamo lasciati”, la prima frase era “Oh, ma davvero, come mi dispiace! Ma com’è stato?” , la seconda frase era sempre “Va beh, ora organizza un bel viaggio”.

Le mie amiche volevano andare in Portogallo, io in Portogallo non ci volevo andare perché già ci ero andata con un altro ex.  Il mio amico voleva andare in ogni luogo e in ogni lago basta che non fosse Capri ad agosto, io volevo andare quanto più lontano possibile, basta che non ci fosse niente di scandinavo e simil-nordico  in mezzo.

Per decidere la meta di tali vacanze fu convocato un brief sotto all’ombrellone delle Axidie, insieme alla consulenza speciale dell’Amica che è Stata Ovunque. Un posto esotico, ma non troppo,  mediamente civilizzato, dove ci possiamo trattare bene senza spendere troppo. “Perché non andate in Marocco?” – disse lei – “Basta che andiamo pure nel deserto”  – dissi io – “Ti vendiamo in cambio di 5 cammelli e poi hai voglia di deserto” – dissero loro.

Una settimana dopo c’era la cartella drop-box coi biglietti del volo e il programma di viaggio. Io,  la mia migliore amica, mia cugina e il mio capo, 12 giorni, molti riad, un fuoristrada con autista. Tra qualche giorno si parte.

 

 

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