Contro il verbo ricominciare

3 September 2013

Primi giorni di settembre. Si fanno i buoni propositi per l’anno nuovo, si scrive il nome sul diario e si medita sull’iscrizione in palestra guardandosi la pancetta. Un capodanno dell’anima molti dicono.

L’aria è ancora calda, il sole batte e l’aria condizionata è ancora accesa. Ma ormai le giornate sono più corte e le foglie scricchiolano sotto le suole dei sandali.

“Ci penserò a settembre” mi sono detta per tutta un’estate, nella quale mi è mancato il principio di realtà. La presa di consapevolezza. Chiamiamola, se vuoi, rassegnazione. Ma oramai settembre è arrivato, è tempo di cacciare la testa fuori dall’acqua e riprendere a respirare.

E ad agire, anziché fuggire.

In questi giorni sui blog, sui social è tutto un apoteosi del verbo ricominciare, del cambiamento, del reinventarsi ogni giorno nuovi, dell’aprirsi a una nuova vita, a una nuova possibilità.

Ecco, io questo verbo lo odio. Io non voglio reinventarmi ogni giorno daccapo, non a 33 anni. Io voglio costruire, portare avanti dei progetti, delle relazioni.

Aggiungere mattoni, rinforzare fondamenta. Non voglio star su a tirare castelli di sabbia da buttare giù con un calcio perché si ha voglia di farne uno più bello. Non voglio star sempre ad azzerare quello che ho per gettarmi a rincorrere un’altra delle infinite possibilità.

Quest’estate ho avuto tutto il catalogo delle malattie psicosomatiche. Vomito. Diarrea. Vertigini. Emicranie. Herpes. Gastrite. (A parte l’inappetenza, non sia mai detto). Poi ieri sera mi sono rimessa le scarpe da ginnastica e mi sono rimessa a correre. Dopo due minuti avevo già il fiatone, ma mentre il sudore mi colava sulla fronte mi sono guardata di fronte allo specchio del tapis roulant e mi sono detta: “Le malattie vengono quando resti fermo immobile, corri, muoviti e tutto andrà meglio”. E ho tirato avanti per altri 5 minuti. Perché quello che ti fa uscire il fiato quando pensi di non averne più è guardare a una direzione, a un’obiettivo.

Correre e non rincorrere.

Ecco, questo è il mio buon proposito di settembre.

E se devo ricominciare, voglio ricominciare da t(r)e. E da me.

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