Il primo giorno d’autunno

22 September 2013

Sull’alisscafo hanno montato un televisore collegato a una telecamera posizionata sulla prua. Come sugli aerei. Inquadra Capri che da lontano diventa sempre più vicina, sempre più vicina che poi non la vedi più. Ad un certo punto poi l’aliscafo vira, si gira per attraccare e la telecamera inquadra il mare aperto. Il punto di vista dell’isola. Da lontano ti attrae come le sirene che qui cantavano, quando ci sei sopra ti illude sulle infinite possibilità di questo mare aperto in tutte le direzioni.

Ci scendo carica di bagagli. Di nuovo.

[Penalità. Torna al punto di partenza.]

Valigie, aerei, sale d’attesa, champagne nelle sale d’attesa, baci al gate, lacrime al gate, e ancora valigie e ancora lacrime e addii ai monti e addii al lago, telefonate intercontinentali, fusi orari, taxi.

20mila miglia aree per far rotolare ancora il trolley sul basalto di Marina Grande.

E’ sabato mattina, al porto c’è più confusione del solito, taxi, navette degli alberghi, marinai dei gozzi che acchiappano clienti, camerieri dei bar che acchiappano clienti, guide turistiche con l’ombrello alzato, facchini con i carrelli carichi di valige di Louis Vuitton. E’ mezzogiorno, è l’ora a cui arrivano i ricchi che dormiranno sull’isola, i gruppi con l’auricolare all’orecchio e le scarpe di plastica sono arrivati al mattino presto.

Salgo sul taxi facendo finta di essere anche io una nordeuropea che è venuta a prendersi un po’ di luce mediterranea prima di un lungo inverno di buio. L’auto ha la capote abbassata, il vento mi scompiglia i capelli e io cerco di guardare il panorama come se fosse la prima volta. Com’è crudele tutta questa bellezza. Com’è perfido quest’azzurro.

La casa nuova per l’inverno è una bomboniera di colori neutri, mobiletti provenzali e cuscini di piume. Ha una piccola libreria con tutti libri su Capri per edurmi sul Capricentrismo, foto in bianco e nero col mare in tempesta sotto i Faraglioni e uno di quegli aggeggi dove metti l’iPhone e la musica si diffonde in giro per la casa.

Una qualsiasi canzone di Tiziano Ferro di case, libri, auto, viaggi e fogli di giornale andrà bene mentre sistemo le creme in bagno. Dal giardino fuori si vede il mare, mare aperto verso nord, il sole che tramonterà arancione dietro Ischia, le prime foglie che diventano rosse. E’ il primo giorno d’autunno oggi. L’estate è davvero finita.

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