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Come in un romanzo di Bassani

7 October 2013

Io Ferrara la preferisco nelle belle giornate di sole, quando il castello rifulge rosso sotto il sole, ma c’è una mia amica che dice che la città si esprime al suo meglio con la nebbia: “Prova a percorrere via Ercole d’Este in bicicletta, in un pomeriggio di nebbia col castello che in lontananza si intravede tra le nubi. E dimmi se non ti senti come in un libro di Bassani”.

E’ così che a pranzo Biljana (con l’accento a piacere ) mi parla di Ferrara. Una città di quelle dove ero venuta già n gita scolastica conservando vaghi e alcolici ricordi se non la facciata di chiesa che faceva da sfondo a una foto. Nessun ricordo di Via d’Ercole, già Viale degli Angeli, che fu definita dal Vasari come “la via piú bella d’Europa”. Io diffido sempre dal superlativo:”la piú”. Soprattutto se usato per luoghi fisici dove il carico di suggestioni, gusti, esperienze e ricordi peserà sempre di piú della percezione soggettiva. In questi due giorni a Ferrara ho fatto su e giù per questa via parecchie volte. Ai lati non ci sono negozi, non ci sono bar, non ci sono ristoranti. Al centro l’acciottolato è di quelli che fanno male sotto le piante dei piedi. Sulla strada affacciano palazzi dalla bellezza discreta e appartata e muri a recingere giardini.  Dietro ci immagini Giorgio e Micòl che giocano a tennis ( prima di tutto il male che verrà). Le foglie sono gialle e rosse e le mie scarpe non sono adatte, ma la guerra è lontana, la guerra è finita. Dietro le nebbie, ecco il Castello degli Estensi. Mi immagino Isabella Estense, su in quella torre a guardare la città oltre il ponte levatoio, la via strada piú bella del mondo che porta al resto del mondo.

Ci cammino l’ultima volta una domenica mattina sotto l’ombrello nero, la pioggia morbida e campane in lontananza. La nebbia leggera e memorie beate di certe domeniche lontane (saranno mai esistite?). Ho i piedi freddi e mi sento bene. camminando ai bordi di giardini bagnati. Una sorta di armonia interiore mi lega alla pioggia, alla nebbia, a questo silenzio. E non è tristezza.

Io ora non riesco a capire perché il Vasari l’abbia definita una delle vie piú belle d’europa, ma posso capire perché sia una delle vie piú belle in cui camminare in una domenica mattina di pioggia morbida (e sentirsi come in un romanzo di Bassani)

Ferrara-3

P:S.. Ho provato a cercare notizie sull’affermazione della via più bella d’Europa. Ho trovato ben poco, ma Wikipedia mi dice che è la via più lunga d’Europa senza negozi. Mi basta questo.

 

Credit Photo: Francesco Calzolari
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