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“Brutto eh il distacco?”

18 November 2016

“Com’è stato il rientro al lavoro?” Me l’hanno chiesto tutti i primi giorni. “Bene”. Ho risposto. E va davvero bene, il rientro al lavoro è bellissimo, esci di casa con un reggiseno normale, togli la pochette dei pannolini dalla borsa, all’ora del secondo cambio pannolino sei al secondo caffè e i colleghi ti aggiornano sugli ultimi gossip. Stai per sei ore di seguito senza parlare di cacca e mangi rilassata e tranquilla.

“Certo però il distacco” in genere controbattevano. “Eh sì, quello è dura” rispondevo i primi giorni. Mentivo. Spudoratamente. I primi giorni mi sono chiusa la porta alle spalle con un vistoso sospiro di sollievo. Ma mi sembrava brutto dire:”no guarda, non ho sentito nessun distacco”.

Ma poi ho scoperto che è proprio come temevo. Il distacco non lo senti i primi giorni, quando sei solo entusiasta di tornare alla tua vita da adulta, ma nella routine di tutti i giorni. Il distacco lo senti quando alle 7.45 del mattino la stacchi dal seno frettolosamente perché è tardi. Quando alle 7.50 ti passi il correttore sulle occhiaie e lei ride tra i cuscini del lettone e ti guarda con gli occhi che le brillano. Guardandoti come nessun uomo ti ha mai guardata. E tu vorresti solo tornare a letto a ridere con lei.  Quando alle 7.55 ti infili il cappotto e ti chini per darle un bacio e scopri che già si è riaddormentata. E allora fai piano piano per non svegliarla e ti chiudi la porta alle spalle con gli occhi lucidi. E dopo è tutto bello, la passeggiata fino al porto con la musica nelle orecchie, il lavoro, il caffè, le chiacchiere. Fin quando ti arriva quel messaggio che ti dice “è spuntato il primo dentino”. E tu non ci sei. E chissà per quante altre prime cose non ci sarai.

Ma poi pensi: “meglio vivere una vita in cui arrivo per seconda che arrivare sempre per prima ma rinunciare alla mia vita”. E se dovesse dire prima “nonna” che “‘mamma”, pazienza, imparerà anche quello. Come dovrà imparare che ad un certo punto bisogna mettersi il cappotto e uscire. Anche se si vorrebbe restare sotto il piumone. E fuori il mondo è bello.

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