La blog-crisi del primo anno ( o del settimo mese)-Prima parte

11 May 2005

Oggi Camilla inforca gli occhiali della dottoressa Wlemetafore, laureata cum laude in bloggologia e fuffologia e disserterà sulla blog-crisi del primo anno o del settimo mese, di cui vari membri della blogopalla sembrano essere affetti e di cui anche la sottoscritta avverte gli inconfonbili segni.Ma andiamo ad analizzare le cause per cui questa crisi si manifesta.Primo caso: il soggetto analizzato apre un blog per poter parlare di sè ed esprimere il suo narcisismo, latente ma neanche tanto. Volontariamente o meno si costruisce un suo personaggio, mettendo in luce alcuni aspetti della sua personalità piuttosto che altri. Processo di costruzione del proprio io narrativo che va avanti e si rafforza man mano che aumentano i lettori del blog. Si tratta di un processo dettato dal narcisismo: ai lettori piacciono alcuni aspetti di me, io li calco così piacerò ancora di più. Badate bene: non è un processo negativo (viene stigmatizzato come tale solo nella trasmissioni di Maria de Filippi dove il “io sono me stessa, io sono sincera, io sono vera” assurge a valore assoluto): il caro vecchio Goffman ci insegna che si è un personaggio diverso in ogni ambito della vita, e non dimentichiamo l’etimologia della parola persona, che deriva da maschera. Non esiste un “se stesso assoluto” esistono uno nessuno e centomila io che mettiamo in luce. E Tutti i blog più famosi costruiscono la propria notorietà sul personaggio che impostano e sulla coerenza dei propri post. Daveblog, per citarne uno, non ci parlerà mai dei suoi problemi sentimentali, allo stesso modo Stormeyes non ci parlerà mai dei problemi del mondo. Per lo stesso processo per cui non compriamo Di Più per farci una cultura. E ogni modo di raccontare e raccontarsi merita lo stesso rispetto, indipendentemente dalla pseudo-serietà o meno. Il metro di giudizio va ricercato unicamente nella piacevolezza della scrittura.Succede che però a un certo punto ci si senta stanchi del proprio personaggio: può capitare che le vicende della vita ti allontanino da quel personaggio, o semplicemente che tu non sappia più che inventarti intorno a quello stile. E’ più difficile che accada se l’argomento del blog non è strettamente personale, perchè gli input esterni si presentano indipendentemente da te, più facile che succeda se si tratta di argomenti personali.Ecco allora i sintomi che cominciano ad affligere il nostro fantomatico blogger:* Gli aggiornamenti non sono più quotidiani* Si cominciano con l’odiare il proprio template* Si fanno progetti di restyling* Nasce la voglia di parlare di altri aspetti della propria personalitàLa cura? Non la so, bisognerebbe chiedere a chi ha un blog da ormai due anni e non si è ancora stufato.Quello che è sicuro è che il prurito di scrivere non passa mai.Ogni blogger ha quasi certamente un cassetto pieno di suoi scritti adolscenziali, quando scriveva senza commenti e contatore. Da parte mia mi è appena venuto il pruito di mettere su digitale l’intera mia produzione cartacea. Processo da amanuese medievale. Magari metto tutto su un blog…. (continua)

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