E smettiamola tutte di identificarci in Carrie Bradshow

25 November 2006

La situazione è fin troppo tipica. Lei 26 anni lui 29. Sono stati assieme per due anni quasi tre e dopo un anno che si sono lasciati si rivedono per un drink. Davanti a un black e a un white russian lui le rivela una grande verità della Vita.“Vedi Cami, quando ci siamo lasciati ero triste, ma ad un certo punto mi sono reso conto che un single di trent’anni o giù di lì può avere tutte le femmine che vuole. E’ una cosa davvero da paura. E ti ritrovi che il mese di gennaio ti volevi sposare e il mese di febbraio stai lì a uscire con tre di loro contemporaneamente. E’ meraviglioso.”Tu stai lì a sorseggiare il tuo white russian, lo guardi, e pensi che forse è un grande errore lasciare un pre-trentenne capace di cucinare carino dolce sensibile non timoroso di pronunciare la parola “fidanzato”, con aspirazioni matrimoniali. Dopo sul tuo cammino potresti trovare solo post-trentenni con aspirazioni da pappone. E fin quando hai ventisei anni sei competitiva nel grande gioco delle coppie. Non hai l’orologio biologico che ti fa tic tac nello stomaco e si sente da tre chilometri. La tragedia sarà arrivata ai trent’anni…E non c’è marco predolin che ti salverà….E allora pensi. Ma sarà mica vera quella statistica da macchinetta del caffè secondo la quale per ogni uomo ci sono sette donne? Un dato che non hai mai trovato confermato in un nessun rapporto Istat e che però a naso ti senti di confermare. Voglio dire. Se una mattina su due in un ascensore con capienza 10 persone tutte e dico tutte sono ragazze trentenni qualcosa di vero ci deve essere. E allora non sarà vero in assoluto. Ma è assolutamente vero che per ogni trentenne single ci sono sette femmine trentenni arraggiatissime.E una pretrentenne può anche ritrovarsi a pensare cose del tipo:“La domenica pomeriggio mi conviene di più andare a fare il corso di danza del ventre che mi permette di acquisire un valore aggiunto competitivo sul mercato oppure andare al cineforum de sinistra che mi permette di incontrare qualche tormentato et decadente intellettuale postrentenne fumatore di galuais e lettore di Carver?”( quello che mi chiedo è: muccino ha solo stigmatizzato un modo di essere già diffuso nella società o è direttamente responsabile di un’accentuazione di una tendenza latente. Descrivere una tipologia la rende maggiormente diffusa? In definitiva, il trentenne mucciniano già esisteva o è stato pompato dalla cultura di massa? Ed è per colpa di sex and city che una qualsiasi vrenzola che abita a Vallo di Lucania pensa come una trentenne in carriera di new york? )In tutto ciò. 4 euro per un aggiustata alle sopracciglia non vi sembrano un furto?

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