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La manutenzione degli oggetti

27 September 2014

Mi alzo alle 7 e 23, faccio colazione, il caffellatte e il plumcake nel forno a microonde, le tazze bianche e gialle comprate da me all’Ikea, i cucchiaini Alessi che ci ha regalato la nonna, la zuccheria bianca e tonda, vera porcellana. Mi lavo, mi vesto e do’ un’occhiata all’orologio, dove ho messo il cellulare? Eccolo, come al solito poggiato in bilico sull’orlo del bidet (che bello avere un bidet). Si sono fatte le 7 e 54, devo uscire di casa alle 8 e qualcosa, devo decidere a cosa posso dedicarmi in quei 7 minuti per cercare di dare un aspetto dignitoso alla casa.

Metti le tazze sporche nella lavastoviglie, togli un po’ di bottiglie da mezzo, raccatta quel paio di calzini dal divano.

Un po’ di ordine, il minimo. Le cose grosse si fanno di sabato. Ma intanto è già ora di uscire di casa. Ciao, bacio, via sul motorino.

E mi metto a pensare a quanta e tanta parte della nostra vita dedichiamo alla manutenzione degli oggetti.

La casa da tenere più o meno in ordine e più o meno pulita. I vestiti da lavare e stirare. La polvere che togli si riformerà. La condanna dei lavori di casa. Non è come il lavoro per cui mi pagano. Quando creo una pagina web non la dovrò creare di nuovo la settimana successiva. La potrà migliore, aggiungere nuove informazioni, sintetizzare, ottimizzare, condividere. I miei colleghi sviluppatori inventeranno e miglioreranno strumenti per farmi creare pagine web in maniera più veloce,  i grafici le renderanno più belle e coinvolgenti, i seo più rintracciabili. E’ un lavoro che procede per miglioramenti successivi. Come un po’ la maggior parte dei lavori che facciamo noi colletti bianchi del digitale e non.

Invece quando togli la polvere e lavi la terra la settimana dopo lo sporco sarà uguale e dovrai farlo di nuovo. Posso trovare un sistema per spolverare più velocemente, l’industria dei detersivi può produrre stracci spazzapolvere più efficienti. Ma la polvere la togli e si rifà. I piatti li lavi e li riusi, Il pavimento lo pulisci e si risporca. La camicia che stiri oggi la dovrai stirare anche la settimana prossima. Con un ferro da stiro che non ha subito alcuna evoluzione particolare negli ultimi 50 anni. Amen. Il massimo dell’evoluzione in tal senso può essere semplicemente pagare qualcuno che faccia queste cose al posto tuo.

E non vale solo per la casa. Prendiamo il motorino. Il magnifico mezzo di trasporto che mi libera dalla Circumvesuviana. Sta scadenzo l’assicurazione. Non me ne ero accorta. Trova i soldi per l’assicurazione. Paga l’assicurazione. Cado. Si rompe il parabrezza. Vai ad cambiare il parabrezza. La sella da rifare. Il pieno da fare. La visiera del casco da riattaccare. Incombenze. Manutenzione. E decisioni da prendere: mi faccio le unghie o pulisco il bagno? Vado in palestra o torno a casa a preparare una vera cena cucina sulla fiamma e non messo a scaldare sul piatto di un microonde? Anche io ho bisogno di manutenzione. Devo andare in palestra. Devo farmi lo shampoo. Devo farmi la ceretta. Dovrei farmi uno scrub. Dovrei andare dal parrucchiere. Dovrei togliermi questo smalto scheggiato da una settimana.  E così se ne va gran parte del mio tempo libero. Cercando di essere presentabile io. Cercando di mantenere presentabile la casa. E intanto la lavatrice ha finito l’ennesimo giro. E intanto settembre è quasi finito.

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