Delle letture estive

3 August 2005

Non sopporto Vittorio Messori. Non si può scrivere un’indagine sull’Opus Dei partendo dal presupposto che “è indubbiamente un opera voluta da Dio”. Non che gli scrittori cattolici non possona scrivere libri su fenomeni cattolici. Ma non possono partire dalla certezza storica dell’intervento di Dio. Soprattutto se si presenta questo libro come un’indagine scientifica.Afferma d’altra parte che l’università dell’Opus Dei di Pamplona sia una delle più prestigiose università al mondo. Sinceramente non l’ho mai sentita nominare.Ho d’altra parte grandemente apprezzato il libro di Giordano Bruno Guerri “Povera santa, povero assassinio sulla vera storia di santa Maria Goretti. Un perfetto inquadramento storico e uno stile di scrittura molto piacevole.Un po’ ripetitivo Monache di Mary Loven sulla vita delle monache veneziane durante l’epoca della controriforma. Troppi stralci di documenti in dialetto veneziano che rendono la lettura pesante e tutto quello che aveva da dire l’ha detto nelle prime cento pagine.Come ogni brava blogger ora leggo regolarmente Vanity Fair.Sto avendo invece una sorta di disgusto per Cosmopolitan. L’immagine di donna che offre (single milanese con un lavoro trendy dedita alla movida e al sesso) è troppo omogenea e ormai logora. E comincio ad odiare le didascalie delle foto tipo:”spero che non mi slacci la guepiere, non ho allenato abbastanza i pettorali” oppure “se allungo le mani dietro la testa il mio seno sembra più grande” ( si fai pure sesso tutto il tempo a braccia alzate, così il tuo ragazzo invece di accorgersi che hai la retromarcia penserà che tu faccia parte di quella setta di india che tentano di raggiungere il nirvana tenendo il braccio alzato per 12 anni e ti lascerà pensando che mica può portare in giro una col braccio sempre alzato). Al contempo sto rivalutando Glamour, più sfaccettato.

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