Trenta e non più trenta

19 July 2010

Pessima idea pesarsi il giorno dopo in cui una delle tue migliori amiche, quella che ha sempre avuto 30 centimetri di differenza tra le tette e la vita ha compiuto 29 anni. Un anno meno di te. Che nel pomeriggio, trovando un metro abbandonato su una mensola, avevi scoperto di avere 5 centimetri di differenza tra le tette e la vita. Ricevendo in dono (lei) un anello di fidanzamento. In ogni caso non è mai una buona idea pesarsi la mattina dopo di una festa a base di pizza e crocchè. A prescindere.
Beh, in ogni caso, crocchè o non crocchè, a 30 anni peso cinque chili in più che a 29. E non sono manco incinta, sia chiaro. Beh sì, è normale in questa società fluida e post-moderna dedicarsi prima alla realizzazione personale e poi a costruirsi una famiglia. A 30 anni ora è tempo di fare carriera e sistemarsi economicamente.
Infatti dedico le mie giornate al cambio smalto e allo sporadico controllo di annunci su lavori creativi.com ai quali, ancora più sporadicamente, invio un cv.pdf senza manco allegare una lettera di presentazione con la stessa convinzione con cui mi compro un gratta e vinci col resto delle sigarette.
Da qualche parte, e capisco anche bene dove, si è incagliato qualcosa che mi avrebbe transitato da essere una promettente e brillante ventenne all’essere una brillante trentenne sulla via della realizzazione.
“Cosa vuoi per i prossimi trent’anni?”-mi hanno chiesto al brindisi per i miei trent’anni. “ Tre case, tre figli, tre libri pubblicati” – ho risposto. Ho mezza casa in eredità tra cinquant’anni e svariati incipit. Credo di essere sulla buona strada per essere un’ultrasessantenne appagata.

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