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Spingendo l’estate più in là

14 October 2013

Ottobre rotola verso la sua seconda metà. Le serate sono ancora calde e qui a Capri la sera si può ancora cenare ai tavolini dei ristoranti all’aperto. Una Falanghina al fresco, un piatto di scampi e gamberi e si spinge l’estate più in là. Nella cartella Viaggi di DropBox si accumulano biglietti per Rimini, Milano, Firenze, Parigi. Non prenderò più aerei ogni due settimane ma ci accontentiamo di un Frecciarossa, posto finestrino da cui far scorrere i pensieri.

Gli 883 avevano torto. Non è vero che ti svegli un giorno e non ci pensi più. E’ vero che ad un certo punto ci cominci a pensare un po’ di meno ogni giorno. Un giorno ci pensi un po’ di più, un giorno un po’ di meno. Ma è come la curva delle visite di un sito uscito da una penalizzazione Google: non sale in linea retta, ma sale. Se la guardi a giorni i picchi continuano a salire e scendere, se la guardi a settimane ti accorgi che sale.

Con un piccolo moto di sorpresa guardi la foto di uno su FB e pensi che è carino, con un altro piccolo moto di audacia accetti un invito per bere un drink. Un altro giorno ti guardi allo specchio e ti fai un sorriso. E si riprende a vivere. Come in quella canzone di Fossati che è sempre la madre di tutte le canzoni dove si dice che è bello tornare alla vita che ti era sembrata finita, si dice che è bello tornare a vedere e quel che è peggio che è tutto vero. Come dopo un nuovo raffreddore in cui scompare una minima dose di olfatto. Come quando riprendi ad andare in palestra dopo tanto tempo. Riprendi a vivere e la mattina dopo ti svegli con i muscoli doloranti. E’ solo l’acido lattico.

E’ vero, ottobre è il mese in cui le cose cambiano.

 

Credit photo: Umberto D’Aniello

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