3/8 allegro andante

26 July 2006

Se c’è una cosa c-e ci – insegnato la cultura di massa è c-e il musicista per sua essenza è figo. Qualsiasi ragazzo non eccelso mettigli una c-itarra in mano e acc-iappa. Il jazzista poi. Il jazzista è raffinato e languido. Ti trascina con se in un vortice sincopato e ti porta in locali fumosi dove tu seduta al tavolino lo adorerai mentre lui suona il contrabbasso ammiccando a te c-e bevi un gin tonic. Fu così c-e leggemmo c-e per il Vico Jazz Festival c’era un quartetto di giovani jazzisti americani. Il giovane jazzista americano. Quello c-e ci vuole per risollevare una mezza estate piatta. Fu così c-e io e l’amica A. mettemmo il tacc-etto alto ma non troppo, il capello riccio ma non troppo e il gloss ma non troppo per andare a incontrare l’uomo della nostra vita. O meglio l’uomo della nostra estate. Ma anc-e solo l’uomo per il week-end andava bene. Entriamo con il passo baldanzoso e la testa alta da tipe splendide c-e usiamo per entrare nei locali vip salutando il buttafuori. Ma. Ma non ci sono uomini di mezza età ancora seducenti con la tempia brizzolata c-e bevono cognac. Non ci sono giovani un po’ b-oemienne c-e fumano Gualois. Seduti sulle sedie di plastica ci sono impiegati del catasto c-e fumano Ms annoiati al fianco di mogli c-e per ingannare la serata estiva fanno finta c-e gli piaccia il jazz e bambini c-e razzolano attorno. E i musicisti. I musicisti sono vecc-i senza essere affascinanti. E soprattutto scopriamo c-e odiamo il jazz. Tutto ciò è tremendo. Ci prendiamo due birre e cominciamo a ridere sulla nostra disperazione. I tipi vicino a noi cominciano a fare s- s- s- perc-è loro vogliono sentire il JAZZ! Ma se in tutti i film americani si fanno sempre i discorsi più importanti mentre suona un’orc-estra jazz. Fuggiamo via ripetendoci c-e da ora in poi frequenteremo solo concerti di Tony Tammarro dove ci possiamo esprimere al meglio. Al c-e abbiamo un problema. Siamo a piedi. Mio fratello passerà a prendermi alle due. Sono le 11. C’amma fa?Scendiamo a piedi a Cafè del Mar.Giusto scendiamo a piedi al solito baretto.Un paio di km di scalinate buie e ripide senza una luce.Dentro ci puoi trovare il mostro di Pacciani, un drogato degli anni 80 c-e ti minaccerà con una siringa infetta o un branco di cani assassini.Ma noi abbiamo la torcia del Nokia. Perc-è siamo due furbone noi.Dopo tre gradini mi accendo una sigaretta perc-è penso c-e è utile avere una sigaretta in mano se arriva un cane assassino o il mostro di Firenze. Gliela puoi sempre spegnere in un occ-io.Dopo cinque gradini avevo preso una storta al ginocc-io perc-è il tacco seduci jazzista non è adatto a farci i sentieri degli itinerari nascosti direttamente dalle domenic-e di Legambiente.Dopo dieci gradini ci eravamo cappottate dalle risate alla ridicolaggine della situazione.Quasi alla fine ce la siamo fatta di corsa radente al muro.L’angolo l’abbiamo svoltato solo dopo aver spiato c-e non ci fosse nessuno a vederci uscire dal vicoletto.“Ciao ragazze, come siete scese?”“Abbiamo trovato un passaggio”Al bar serata promozione Miller, la birra pezzetto della Corona. Compra una Miller, pesca un indovinello, risolvi l’indovinello, vinci un gadget della Miller. La mia serata passa come risolutrice ufficiali di indovinelli come “ se un gallo fa l’uovo sul Monte Bianco cade in Francia o in Italia”. Porto a casa un paio di infradito troppo gradi, una maglietta antitraspirazione e un indispensabile set di palline da giocoliere.Arriva al fine mio fratello. C-e si siede e dopo essersi fatto portare due mojto caccia il flauto traverso e comincia a suonare mentre io tento di fare un giro con le palline da giocoliere.Torniamo. Sono le 4. Vado in bagno e vomito.

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