Primavera non bussa lei entra sicura

16 March 2008

Tu non te ne accorgi perché guardi diritto la strada davanti a te e solo a volte, con una piccola rotazione del collo verso destra, ti giri, mi sorridi, e mi accarezzi una guancia chiedendomi “Sei contenta?”. Tu non te ne accorgi, ma a volte, mentre la domenica sera torniamo da qualche entroterra equamente distante da tutti i punti di lontananza, io guardo le fabbriche di Solofra che scorrono fuori al finestrino e un poco piango.Poco poco mentre Stefano Bollani suona. Di gioia e commozione melanconica.
Per tutte le domeniche del ritorno, per tutte le autostrade e gli spiccioli per il casello. E io che ti chiedo di cantarmi Sere Nere e tu all’inizio un po’ ti vergognavi ma ora non ti vergogni più tanto. Ma solo se non c’è nessun altro che ti sente.
Stanotte ti sei alzato un sacco di volte. “Avevo caldo” mi hai detto poi la mattina, e io da sotto al dormiveglia ti spiavo e te lo volevo dire, ma poi ti guardo, ti sorrido, e non te lo dico mai, e neanche tu me lo dici mai. Mi dici solo “sono contentissimo”.E tutto va bene, l’inverno è passato ed è già primavera.

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