Il primo giorno della fine del mondo è qui

21 May 2011

E’ ora di pranzo e nel silenzio del vicolo assolato si sente l’acciottolio di piatti. Una mamma chiama il figlio che sta giocando a palla nello spiazzale della chiesa. Le tortore continuano il suo monotono canto estivo. Entro 12 ore dovrebbe esplodere il Marsili e far venire la fine del mondo. L’ho letto una settimana fa in un link su fb e me l’ero scordata.

Così stamattina, nell’ultima mattina del mondo, nel primo giorno della fine del mondo, me ne sono andata in palestra e ci sono rimasta 1 ora e un 40 minuti. Mi sentivo in colpa perché durante la settimana c’ero andata solo 3 volte. E ieri ha pranzo ho mangiato la pasta e pure un po’ di secondo. E poi una birra ieri sera per l’aperitivo con le patatine vicino. Tante patatine. E un moijto dopo cena. E mercoledì invece avevo mangiato una coppetta di gelato. Se mi fossi ricordata che oggi era la fine del mondo dopo il moijto mi sarei presa pure una capiroska alla fragola. E invece mi sono limitata a un solo drink e stamattina me ne sono andata in palestra ad espiare queste ed altre colpe.

Al 17 minuto di corsa ho cominciato a sentirmi un po’ debole e mi girava la testa, ma non mi sono preoccupata, tanto giro sempre con le vertisex in borsa che mi fanno riprendere la stabilità quando vengono le giornate che mi sento come su un continuo aliscafo. Ho continuato a correre e al 21 minuto ho pensato che se proprio non potevo avere un anello di fidanzamento almeno volevo una taglia 38. Con tale ferrea convinzione sono arrivata al 25 minuto prima di dedicarmi ai 10 minuti di addominali accompagnati dalla versione remixata di This is the end my only friends the end che è certamente la miglior canzone tamarra per fare gli addominali.

Solo una volta tornata a casa mi sono ricordata che era il primo giorno della fine del mondo, e il clelo cominciava anche a farsi nuvoloso. Un po’ tipo Venerdì Santo. E insieme all’amica Raffaella R. Ferrè ci siamo chieste “quali cosa ancora non abbiamo fatto prima della fine del mondo?”.

A me prima di vernimi in mente una cosa che non ho fatto mi è tornata quindi in mente la cosa che non ho avuto: un anello di fidanzamento. Un qualcuno che mi dicesse, ecco io voglio passare il resto della mia vita con te e cacciasse un grosso anello. Certo, ho avuto tante persone che hanno detto di amarmi, adorarmi, voler passare il resto della loro vita con me, ma mai abbastanza per… Ma non voglio approfondire troppo questo pensiero per non intossicarmi il primo giorno della fine del mondo.
(aspettate eh, che faccio una pausa e mi rimetto lo smalto, quello che ho è scheggiato e non possiamo mica farci cogliere dalla fine del mondo con lo smalto scheggiato)
(Ecco qua, un bel rosso Dior così le mie unghie spiccheranno tra le onde ed il fango, dicevo delle cose da fare prima delle fine del mondo)
E io che più mi concentravo alle cose da fare e più mi venivano in mente cose che non ho avuto e cose da non fare più non dire più. Di cose in fondo ne ho fatte tante, mi sono riempita gli occhi di posti e il cuore di lampi di gioia, conosco il profumo del mare e il rumore della neve. La dolcezza di come quando fuori piove e il dolore di certe notti ventose.
Ma intanto è ormai si è fatto pomeriggio, e quel che è fatto è fatto e quel che detto è detto e nessun nome è stato scritto nel cerchio di  un anello e mi comincia a venire il dubbio che la fine del mondo non verrà, né oggi, né nel 2012 e allora mi conviene rassegnarmi al fatto che i giorni a venire saranno tanti, uno in fila all’altro e vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo è troppo facile. Provateci un po’ a vivere ben consapevoli che c’è sempre un domani.

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